Un paio di stivali, calzettoni spessi, pantaloni e una polo grigia, una giacca. E poi sopra un altro pantalone e un giaccone anti-fiamma. E ancora l’elmo e i guanti. La divisa di un vigile del fuoco che si appresta a intervenire è una composizione di diversi strati pensati per difendere la pelle dal fuoco, dalle sostanze tossiche, dai fumi. Diversi strati per isolare e proteggere, che lasciano esposto solo il viso, che viene coperto da maschere filtranti solo se l’intervento lo richiede. Ogni pompiere sa di essere protetto solo se indossa tutti questi dispositivi di protezione individuale (Dpi).

Per essere efficaci e svolgere il loro ruolo protettivo, i completi anti-fiamma devono essere costruiti con materiali resistenti al fuoco, e quelli in dotazione al Corpo nazionale dei vigili del fuoco (C.N.VV.F) contengono il Politetrafluoroetilene (Ptfe), più conosciuto come Teflon, e altri Pfas, le sostanze perfluoralchiliche note soprattutto per essere responsabili di una delle più grandi contaminazioni ambientali italiane, avvenuta in provincia di Vicenza a opera dell’azienda Miteni.

L’inchiesta in breve:

  • I dispositivi di protezione individuale (Dpi) dei vigili del fuoco, come i completi anti-fiamma, contengono Teflon, materiale composto da Pfas, le sostanze perfluoralchiliche che da diversi anni sono al centro di analisi e divieti perché tossiche e cancerose per l’uomo.
  • IrpiMedia ha intervistato diversi pompieri italiani, che hanno raccontato di non sapere di essere potenzialmente esposti a queste sostanze tossiche, né di essere mai stati formati per evitare una contaminazione.
  • Mentre negli Stati Uniti è stata dimostrata la correlazione tra l’esposizione ai Pfas tramite i Dpi e alcune malattie che colpiscono i pompieri, in Italia il ministero dell’Interno sottovaluta il problema, evitando analisi sui completi anti-fiamma e un’indagine epidemiologica.
  • IrpiMedia ha fatto analizzare un giaccone anti-fiamma di un pompiere italiano e la concentrazione di Pfas rilevata fa invece supporre che andrebbero avviate indagini più approfondite sulla sicurezza dei Dpi dati in dotazione ai vigili del fuoco.