Studiando la composizione chimica di antichi campioni di roccia provenienti da una catena montuosa dell’Oman, i ricercatori sono riusciti a “misurare” le concentrazioni di ossigeno negli oceani del mondo a partire dal momento in cui sono comparsi questi organismi multicellulari. Sfidando le aspettative, il risultato mostra che le concentrazioni di ossigeno sulla Terra non sono aumentate. Anzi, i livelli sono rimasti da 5 a 10 volte più bassi di quelli odierni, che corrispondono all’incirca alla quantità di ossigeno presente a due volte l’altezza del Monte Everest.

Il documento è pubblicato sulla rivista Geobiology.