Ho trovato questo libricino in uno scambio libri e non potevo certo lasciarlo lì! Tra i nomi più altisonanti, oltre a Isaac Asimov che ha curato anche l’antologia, compare anche George R. R. Martin con un microracconto del 1974: “FTL”. Sono curiosissimo. Gli Urania sono quelli che definisco “letture da treno” perché sono leggeri e sottili, facili da portare dappertutto. La lunghezza dei racconti ben si adatta a brevi viaggi.
Bello sì, Lo avevo letto anni fa. Che poi, se non ricordo male, era diviso in due uscite.
—spetta, ce l’ho in casa - trovato - rapido ripasso a pagine dispari e…
Però (e lo so che adesso rischio il linciaggio) la storia breve (perché sono racconti corti, ma parecchio più lunghi dei veri micro in 500 battute) “Un colpo di mano” di Asimov, non è la più bella:
sinossi
spoiler
un delinquente che la fa franca perché si rifugia nel futuro, poco dopo il processo in cui lo dichiarano libero per decorrenza dei termini (o una cosa del genere), e la storia in realtà è il processo stesso. Idea anche parecchio carina (beh, è Asimov, mica il Gianni della porta accanto), però boh, ricordo che anche allora lo scambio tra avvocati
(…)
non mi aveva appassionato - sarà che negli States questa cosa è più sentita che da noi? A seguire, altri racconti con idee carine. Però anche lì: eccezionali? Mah. Simpatici, senz’altro, con un’inizio, uno svolgimento e una fine. Forse qualcuno sconta anche (modesti, dai, niente di tragico) problemi di traduzione, può darsi che in lingua siano migliori.
“Posso volere, voglio potere” per esempio, parte epico ma presenta almeno una ripetizione fastidiosa e c’è sempre quel discorso dell’aggettivo che precede il sostantivo, che ci sta, in italiano, solo per enfatizzare l’aggettivo. In “Eppure la rauca risata continuava a echeggiare intorno”: già echeggia continuamente, non poteva essere semplicemente"la risata rauca"? Sarò pedante io, ma ci vedo una traduzione secca di “hoarse laugh” dove rauco viene prima perché in inglese si fa così di regola, non come eccezione per enfatizzare.
Al di là di piccoli difetti, la storia “posso volere, voglio potere” scorre anche. C’è solo quel dettaglio insignificante che la conosciamo già tutti: è la storia di Aladino e della lampada con Genio incluso. Certo, raccontata con toni enfatici, ma è quella, desideri inclusi. La novità? Si c’è, ma non la dico: questo racconto si basa tutto su quello e per quello merita (anche più del racconto di Asimov in persona) di rientrare tra gli aghi.
E niente, adesso ripasso con calma e vedo di capire se davvero trovo qualche altro ago decente oltre a questo remake di Aladino.
p.s.
Comunque per un viaggio in treno i libri di questa collana sono una manna. Meglio una storia intera, se è un po’ appassionante, piuttosto che tanti racconto brevi, per non accorgersi proprio del viaggio.
Belle le micro recensioni alle microstorie. Lo farò anch’io per quelle che mi colpiranno di più!
Lo cercherò! Però domanda tecnica: come hai fatto a postare da Lore? Perchè ci sono anche io lì e volevo fare una cosa simile…
Ho semplicemente incollato il link diretto del post di Lore nel campo URL, ma non fornisce un’anteprima fedele, così ho copia/incollato il testo del mio post e ho aggiunto l’immagine a mano nel contenuto. Un po’ artigianale ma efficace.