Il libro è visualizzabile digitalmente a questo indirizzo.

Da Geopop

Uno dei più celebri testi non decifrati è il codice di Voynich, un manoscritto del al XV secolo e oggi conservato a Yale, del quale ignoriamo la lingua, il contenuto, l’autore e il significato delle immagini. Cosa potrebbe contenere questo libro misterioso?

Il manoscritto di Voynich è un codice di pergamena del Quattrocento, composto da 116 fogli riccamente illustrati, che nessuno ha mai decifrato. Deve il suo nome a Winfried Voynich, un antiquario e collezionista di origini polacche, che nel 1912 lo acquistò da un collegio di gesuiti in provincia di Roma. Oggi il manoscritto di Voynich si trova all’Università di Yale, negli Stati Uniti. Dal ritrovamento nel 1912 sono state avanzate numerose ipotesi sulla lingua e sul contenuto del manoscritto. È stato ipotizzato che potesse essere stato composto per ragioni di spionaggio, che fosse scritto in una lingua artificiale, che fosse un falso realizzato per ragioni economiche. Nessuna ipotesi è stata mai provata e il manoscritto è ancora incomprensibile.

Cos’è il codice di Voynich

Il manoscritto Voynich è un codice (cioè un libro manoscritto) illustrato, scritto su pergamena. Dalla datazione al radiocarbonio, sappiamo che risale al periodo 1404-1438. Il codice era originariamente composto da 116 fogli di dimensioni 16 x 22 cm, ma quattordici pagine sono andate perdute. Complessivamente, il manoscritto contiene circa 170.000 caratteri, equivalenti a un libro di 80-100 pagine di oggi.

Il manoscritto è privo del titolo e dell’indicazione dell’autore. La lingua e l’alfabeto con il quale è scritto sono sconosciuti e anche le numerose illustrazioni che corredano il testo sono in parte incomprensibili. Tuttavia, sulla base delle illustrazioni, il libro si può dividere in quattro sezioni:

  • Botanica (fogli 1-66), con immagini di piante sconosciute;
  • Astronomica o astrologica (fogli 67-73), con illustrazioni che sembrano raffigurare stelle;
  • Biologica (fogli 75-86), con immagini femminili, molte delle quali immerse in una sorta di vasche;
  • Farmacologica (fogli 87-116), con illustrazioni di ampolle e piccole piante, probabilmente usate per creare medicinali.

Oltre a questa suddivisione, ne sono state proposte anche altre, ma i tentativi di collegare le immagini al testo sono andati a vuoto.

Continua su Geopop