Lavoro: no al controllo a distanza. Sanzionata un’azienda per violazioni alla normativa privacy e allo Statuto dei lavoratori
Il rispetto della procedura di garanzia prevista dallo Statuto dei lavoratori e dal Codice privacy è requisito per la correttezza dei trattamenti dei dati personali dei lavoratori in azienda.
Le violazioni sono emerse dall’ispezione avviata dal #GarantePrivacy in collaborazione col Nucleo speciale tutela privacy della GdF
https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9913830
Il controllo a distanza è vietato dagli anni 70, ben prima dell’esistenza del garante
Il punto non è il divieto al controllo a distanza (sempre valido, per fortuna), ma il fatto che l’azienda sostenesse che l’app di controllo dei lavoratori non facesse controllo a distanza (mentre lo faceva!). Come vedi le aziende si basano sulla propria presunta ignoranza delle funzionalità delle app che fanno usare ai dipendenti, per monitorarli. C’è voluto però un intervento tecnico del nucleo privacy della GdF per stabilire tutto ciò, altrimenti la società avrebbe continuato a presentare come prova del mancato monitoraggio le specifiche (molto “lacunose”) della propria app
Tutte le app fanno monitoring, per design
Sì, ma è diverso se il datore di lavoro (o, ugualmente, il fornitore cui ha commissionato l’app) dispone di un accesso privilegiato al dB con i dati di monitoraggio
Diciamo che l’uso di dispositivi di monitoraggio ormai è fuori scala. Quando incontrano qualche ambito particolare, viene fuori il casino.
Esattamente. C’è un vaso di pandora dentro ogni area it… 😁