Nonostante la defezione di Bourla e l’irritazione di Kathleen Van Brempt, presidente della Commissione, non è mancato un colpo di scena. Rob Roos, eurodeputato olandese del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, ha rivolto alla Small una domanda secca, prendendola in contropiede. «Il vaccino Pfizer Covid è stato testato per fermare la trasmissione del virus prima che entrasse nel mercato?». Small ha risposto con un sorriso beffardo: «Mi chiede se sapevamo che il vaccino interrompesse o no la trasmissione prima di immetterlo sul mercato? Ma no. Sa, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza».

  • iam0dayOPM
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    2 years ago

    Col senno di poi ci possono essere tanti se e tanti ma, intanto nel momento più importante almeno il 90% della popolazione a cui la vaccinazione spettava (gli over 12 principalmente) ha completato il ciclo vaccinale. Un 10% mi sembra assolutamente in linea con l’essere umano, sarà lo stesso 10% che non vaccinava i figli contro il morbillo. È una percentuale fisiologica, dubito davvero si possa fare di meglio (senza vaccinazioni coatte, ovviamente).

    Vedo questo risultato come un’ottima risposta per dimostrare alla politica che non siamo tutti ignoranti, ma il problema è ancora quella percentuale che rimane. Persone che per motivi di salute non possono vaccinarsi sono molto più a rischio e dobbiamo assolutamente risolverlo, per non parlare delle persone del terzo mondo, che non va sottovalutato perché se finiamo di vaccinare anche quella popolazione, l’impatto sarà molto significativo.

    Serviva vaccinarsi, vaccinarsi in tanti e farlo subito. Ci si è affidati a dati e a percentuali che parlavano di maggiori benefici che rischi per la stragrande maggior parte della popolazione. Quello che chiedi tu avrebbe richiesto uno sforzo (anche economico) decisamente maggiore.

    Sì, sono d’accordo che serviva assolutamente vaccinarci, in fondo abbiamo pregato perché i vaccini arrivassero, il problema è stato farlo subito senza porsi le domande giuste… L’Italia nel settore farmaceutico è un’eccellenza e ha regole molto severe per quanto riguarda l’approvazione dei farmaci, che è la più lenta tanto che hanno proposto di adottare la metodologia della rolling review. Sono d’accordo che i tempi si sono dimezzati perché c’è stato un coinvolgimento mondiale tra università, settore privato e pubblico… Ma secondo me si è andati troppo oltre per la rapidità e purtroppo ne stiamo pagando le conseguenze.

    D’altronde solamente a un numero irrisorio (statisticamente) di persone il vaccino era decisamente sconsigliato.

    È questo che ti deve fare riflettere: perché pensi che ipoteticamente la maggior parte delle persone non potesse fare il vaccino? Secondo me di certo non perché fosse dannoso per loro.

    Esperienza personale (per quel che vale): soffro di allergie (ma non ai vaccini, quantomeno per ora). Ho fatto la prima dose e avendo avuto una leggerissima e quasi impercettibile reazione, mi hanno tenuto in osservazione e tutte le dosi successive me le hanno fatte fare in ambito ospedaliero con mini-profilassi cortisonica.

    Non c’è nulla da dire, il personale che ho incontrato anch’io va assolutamente premiato perché ha fatto un lavoro eccellente. In Italia non ci si può lamentare, nella maggior parte delle regioni questo è il livello dell’apparato.

    Si poteva fare tutto meglio? Boh forse sì. Ricordo però che era un’emergenza, un fatto pressoché inedito, che la gente moriva e che un numero impressionante di persone veniva intubata e serviva ridurre velocemente e drasticamente il peso sugli ospedali.

    Se solo avessero aggiornato seriamente il piano pandemico, e avessero fatto un lockdown volontario fin dall’inizio con l’adozione di mascherine all’aperto e in luoghi pubblici chiusi e distanziamento preventivo subito dopo i primi casi in Cina… Forse la situazione sarebbe stata molto migliore a quest’ora. Il problema è che non abbiamo agito in tempo, se fossimo stati un po’ più furbi ci saremmo resi conto subito della gravità della situazione e avremmo potuto agire immediatamente subito dopo i casi o solo all’unico caso accertato. Infatti, a mio avviso, il COVID circolava sicuramente da molti mesi e il virus è mutato in una variante infettiva che ha sicuramente scatenato la pandemia che conosciavamo nel 2019.

    Dopo tutto, i coronavirus sono stati studiati per anni, e anche sull’efficacia delle maschere ci sono stati studi che, a quanto pare, abbiamo mandato al quel bel paese.