MOBILITAZIONE STUDENTESCA IN FRANCIA CONTRO TESTWE, L’AZIENDA CHE VUOLE TECNOPOLIZZARE L’UNIVERSITÀ

Il collettivo @LaQuadrature chiede sostegno alla lotta di un gruppo di studenti dell’Università di Parigi 8 contro TestWe, la start-up che vuole tecnopolizzare l’Università. Questo monitoraggio remoto degli esami è disumanizzante, discriminatorio e invadente, oltre ad essere chiaramente illegale.
L’appuntamento per la chiamata di questi studenti è il 6 dicembre alle 14 per presentare una massiccia opposizione davanti al tribunale amministrativo di Montreuil.
La Quadrature è intervenuta davanti al giudice amministrativo per sostenere questa battaglia (leggi qui il loro intervento).

Già due anni fa, durante il primo confinamento, si lanciava l’allarme sulla gestione autoritaria degli esami a distanza da parte degli istituti di istruzione superiore.

TESTWE, UN SISTEMA DISCRIMINATORIO, INVADENTE E DISUMANIZZANTE

Si tratta qui di monitoraggio remoto, vale a dire che gli studenti sostengono gli esami a distanza, contemporaneamente, e sotto la supervisione digitale e automatizzata dell’istituto. Una delle aziende più importanti in questo campo è TestWe , una start-up francese che estende gli strumenti di monitoraggio algoritmico già implementati in molte città della Francia al monitoraggio degli esami.

Inizialmente il loro software consisteva nel dematerializzare le prove: queste si svolgevano in aula ma gli studenti, composti al computer, terminavano l’esame cartaceo. Dal 2019 l’azienda è passata dalla dematerializzazione al monitoraggio da remoto degli studenti.

TestWe offre una moltitudine di strumenti per perfezionare questa sorveglianza: un sistema di riconoscimento facciale, ovvero una fotografia dello studente con la sua identità o carta dello studente o carta d’identità tramite webcam " per verificare che la persona giusta sia davanti allo schermo". Inoltre, monitoraggio a 360° dell’ambiente dello studente. Il suo amministratore delegato, Benoît Sillard, si vanta di " attualmente allestire un sistema a doppia fotocamera, quella del computer che filma frontalmente e quella del tuo smartphone che filma l’intera stanza, per verificare che 'non ci sia un secondo computer o qualcuno che soffia tu fuori '. Gli studenti che usano TestCi vediamo anche noi stessi costretti a concedere i diritti di amministratore del proprio computer al software, a disattivare firewall, antivirus, VPN. Ovviamente questo richiede di essere dotati di un personal computer recente, di avere una buona connessione a Internet, ma il requisito va oltre: avere una stanza (“non troppo luminosa né troppo buia”) senza rumore e senza nessun altro presente, nemmeno un bambino o un animale domestico, per esempio.

Dopo l’identificazione, TestWe vuole verificare che gli studenti non possano imbrogliare. Nella sua versione classica, gli studenti vengono fotografati ogni tre secondi, le immagini analizzate e ogni comportamento sospetto viene segnalato alla piattaforma. Con la versione avanzata “ProctorWe” i candidati devono anche filmare il pezzo, talvolta con una seconda telecamera (e quindi essere dotati di uno smartphone funzionante).

Hanno anche l’obbligo di filmare il collo e le orecchie, per verificare l’assenza di auricolari. Questa caccia ai cheat non ha limiti . Alle persone con i capelli lunghi viene chiesto di “schiarirsi le orecchie”, le persone che indossano il velo sarebbero accusate di frode, e non è chiaro cosa sia previsto per i non udenti… Dopo l’identificazione, lo studente ⋅e deve rispettare un aberrante elenco di divieti, definizione di comportamenti sospetti e oggetti che non dovrebbero essere presenti nella stanza.

(continua)

  • @Efesto85
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    7
    edit-2
    1 year ago

    Non c’è bisogno di andare in Francia, il concorso www.asmel.eu che è stato stato svolto quest’estate (e che io ho fatto) è stato fatto esattamente con questa modalità: da remoto. Un’estensione Chrome bloccava il computer ed un app installata sul mio smartphone che controllava dall’altra parte della stanza. Ho dovuto filmare le mie orecchie, il mio soffitto, il mio pavimento, ogni cosa