Il genocidio digitale dei dati: la lettera anonima di un ricercatore del sistema federale

“Le persone in tutto il mondo guardano con incredulità mentre il nuovo governo degli Stati Uniti chiude il suo programma di aiuti, si ritira dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, cancella set di dati che non si adattano alla sua ideologia, si rifiuta di pagare spese generali adeguate alle università, bloccando così la ricerca e mandandone in bancarotta molte, e insiste affinché certe parole non vengano usate nei documenti federali, inclusa la ricerca finanziata a livello federale. Le parole che non devono essere usate includono pregiudizio, parzialità, donne o femmina, ed è impossibile vedere come si possa condurre una ricerca scientificamente valida senza queste parole: non saremo, ad esempio, in grado di scrivere sul rischio di pregiudizio in un campione di donne, che costituiscono metà della popolazione.”

https://www.bmj.com/content/388/bmj.r294

@eticadigitale

  • Stefano Zanardi@mastodon.uno
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    10 days ago

    @macfranc
    Nello spiegare perché scrive in maniera anonima dice:
    “I never thought that in the US we would come to fear the knock on the door as so many have feared in unfree countries. The fear of speaking about this to friends and close colleagues because we do not know who believes what”.
    Cioè la stessa cosa che mia mamma mi diceva del fascismo: l’impossibilità di fidarsi di chicchessia.
    Agghiacciante che ricapiti oggi in USA.
    @eticadigitale