Telegram conta oggi oltre 700 milioni di utenti attivi mensilmente. Oggi lanciamo Telegram Premium, un abbonamento che permette di sostenere il continuo sviluppo di Telegram e di accedere a esclusive funzioni aggiuntive.
Come ho già espresso in altri sedi prima o poi è normale che chi sviluppa freesoftware e/o opensource sia costretto a chiedere il conto perchè nessuno di noi nella vita reale lavora gratis. Nessuno mangia e vive con i soli ‘grazie’ o con ‘ottimo lavoro’.
Percui penso che Telegram sta cercando di pagare i costi dei server e fà di molto bene ha offrire una versione Premium anzi mi spingo avanti: dopo un anno di utilizzo a sbaffo tutti bisognerebbe impegnarci a pagare un contributo. Ma qualcuno prontamente risponderà ma Whatsapp è gratis ? Ma tu non tenevi tanto alla privacy che hai scelto software libero ? Che fai ti rimangi la parola. Alla faccia della serietà.
Purtroppo stai facendo un po’ di confusione anche se il concetto che esprimi è abbastanza chiaro e condivisibile.
La confusione è nel fatto che Telegram purtroppo non è software libero ma proprietario e di un miliardario, tra l’altro. Ha solo l’applicazione a codice aperto ma è obbligatorio usare i server di proprietà di Durov per funzionare.
Quello che stai usando ora è software libero. Per farti un altro esempio, Bitwarden è software libero ma è a pagamento. La differenza con Telegram è che se tu vuoi Bitwarden te lo installi sul tuo server e lo usi autonomamente.
So che sembra che io stia solo tagliando il capello in quattro ma è una differenza importante soprattutto se parliamo di dare soldi a un miliardario (anche se personalmente non ho nulla in contrario a Telegram Premium).
Detto questo, quello che dici è vero. Bisognerebbe impegnarsi tutti a versare soldi per i progetti che utilizziamo e che amiamo. Personalmente lo faccio per quanto e quando possibile ma purtroppo la maggior parte delle persone non è disposta a farlo.
Un chiarimento più che giusto, anch’io mi confondo spesso su questo punto. L’esempio di BitWarden è calzante, tra l’altro lo consiglio a tutti perché è un buon investimento.
Sì, sono d’accordo sul fatto che un servizio gratuito non può garantirti la privacy, lo trovo impossibile a causa dei costi che dovrebbe mantenere, e quindi è giusto pagarlo se è una cosa indispensabile alle proprie esigenze.
Il freeware (software gratuito) è una categoria di software proprietario il cui utilizzo è concesso a titolo gratuito.
Il “software libero” è software che rispetta la libertà degli utenti e la comunità. In breve, significa che gli utenti hanno la libertà di eseguire, copiare, distribuire, studiare, modificare e migliorare il software.
Come ho già espresso in altri sedi prima o poi è normale che chi sviluppa freesoftware e/o opensource sia costretto a chiedere il conto perchè nessuno di noi nella vita reale lavora gratis. Nessuno mangia e vive con i soli ‘grazie’ o con ‘ottimo lavoro’. Percui penso che Telegram sta cercando di pagare i costi dei server e fà di molto bene ha offrire una versione Premium anzi mi spingo avanti: dopo un anno di utilizzo a sbaffo tutti bisognerebbe impegnarci a pagare un contributo. Ma qualcuno prontamente risponderà ma Whatsapp è gratis ? Ma tu non tenevi tanto alla privacy che hai scelto software libero ? Che fai ti rimangi la parola. Alla faccia della serietà.
Purtroppo stai facendo un po’ di confusione anche se il concetto che esprimi è abbastanza chiaro e condivisibile.
La confusione è nel fatto che Telegram purtroppo non è software libero ma proprietario e di un miliardario, tra l’altro. Ha solo l’applicazione a codice aperto ma è obbligatorio usare i server di proprietà di Durov per funzionare.
Quello che stai usando ora è software libero. Per farti un altro esempio, Bitwarden è software libero ma è a pagamento. La differenza con Telegram è che se tu vuoi Bitwarden te lo installi sul tuo server e lo usi autonomamente.
So che sembra che io stia solo tagliando il capello in quattro ma è una differenza importante soprattutto se parliamo di dare soldi a un miliardario (anche se personalmente non ho nulla in contrario a Telegram Premium).
Detto questo, quello che dici è vero. Bisognerebbe impegnarsi tutti a versare soldi per i progetti che utilizziamo e che amiamo. Personalmente lo faccio per quanto e quando possibile ma purtroppo la maggior parte delle persone non è disposta a farlo.
Un chiarimento più che giusto, anch’io mi confondo spesso su questo punto. L’esempio di BitWarden è calzante, tra l’altro lo consiglio a tutti perché è un buon investimento.
Sì, sono d’accordo sul fatto che un servizio gratuito non può garantirti la privacy, lo trovo impossibile a causa dei costi che dovrebbe mantenere, e quindi è giusto pagarlo se è una cosa indispensabile alle proprie esigenze.
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