«Rispetto agli Stati Uniti, il Giappone pubblica quasi il 40% in più di libri pro capite. Il Giappone ha anche più case editrici degli Stati Uniti, nonostante abbia meno della metà della popolazione statunitense.
In breve, la maggior parte dei libri pubblicati in Giappone non viene tradotta. Se si considerano i dati del Publisher’s Weekly Translation Database, nel 2019 sono stati pubblicati in inglese solo 24 libri giapponesi tradotti (esclusi manga e light novel). Nello stesso anno, il Giappone ha pubblicato ben 71.000 libri!
Escludendo i manga e le light novel, nel periodo 2018-2022 sono stati tradotti in inglese in media 30 libri giapponesi all’anno. Si tratta di un aumento rispetto alla media di 25 di dieci anni prima. Quindi ogni anno vengono resi disponibili in inglese più libri giapponesi… ma solo pochi di più.»
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Interessante, anche se io sono stupito che traducano qualcosa dal giapponese (tralasciando manga e light novel) per il mercato statunitense! Se non ricordo male, il mondo editoriale anglofono pubblica praticamente solo scrittori di lingua inglese.
Sarebbe interessante fare lo stesso confronto per la letteratura italiana; chissà cosa verrebbe fuori, se si considerasse lo scambio fra la nostra letteratura e quella francese, spagnola e tedesca?!
Non saprei proprio quanti libri in traduzione in generale arrivino negli USA, forse nel mondo anglofono in generale va meglio perché l’inglese è presente come lingua ufficiale in diversi paesi, anche se non è l’idioma principale. Però è solo una sensazione. In Italia mi sembra vada abbastanza male: al netto di CE specializzate in letterature di certe aree geografiche (come Iperborea per il Nord Europa e O Barra O per l’Oriente) vedo molta concentrazione su titoli che provengono da USA o Regno Unito. Probabilmente per il Giappone va un po’ meglio, perché ultimamente è più di moda (o percepito come tale, tra le nuove generazioni direi che c’è più interesse per la Corea del Sud).