Femminista intersezionale in fieri, aroace, atea agnostica, lettrice curiosa, book blogger, amante dell’inverno e del tè caldo.

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Cake day: ago 27, 2022

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«C’è oggi un’euforia politica attorno a **Monique Wittig** (1935-2003), scrittrice e teorica lesbica che, dall’inizio degli anni Settanta, **ha rivoluzionato il modo di pensare il sesso e l’eterosessualità**. E c’è un gran fermento editoriale intorno al suo lavoro, insuperato, ancora oggi, quanto a forza denaturalizzante. In Francia, i suoi libri sono ripubblicati, all’estero si moltiplicano le traduzioni o le ritraduzioni. Per l’Italia, basti pensare **al magistrale lavoro di curatela e ritraduzione recentemente fatto da Deborah Ardilli** per Il corpo lesbico cinquant’anni dopo la sua prima pubblicazione in francese. Perché Wittig oggi? E perché con tanta forza trascinante? Più ragioni storiche concorrono a spiegare questo fenomeno: le fasi politiche che attraversano in diversi Paesi alcune frazioni dei movimenti femministi e LGBTQIA+ sono caratterizzate da una critica mossa alla dimensione strutturale del sistema eteronormativo in vigore che trova certamente eco nei testi wittighiani. Nella riscoperta di Wittig c’è, inoltre, il ruolo trainante, anche se ambivalente, giocato da alcune ormai celebri teorie queer, **in special modo quelle di Judith Butler o di Paul B. Preciado**, di cui Wittig sarebbe l’antesignana. Essenziale è stato, ed è, lo smisurato lavoro di trasmissione fatto da appassionate traghettatrici di cultura lesbica come l’intellettuale e militante francese Suzette Robichon, amica e sodale di Wittig che, coadiuvata dall’associazione Les Ami.es de Monique Wittig, ha contribuito a permettere al pensiero della teorica di trovare negli ultimi anni **nuove forme di incarnazione teorica, artistica, militante, editoriale**». Continua su [La Falla](https://lafalla.cassero.it/agli-avamposti-dellumano/).

Non saprei cosa dirti, perché dovrebbe essere una collana di opere inedite e non ho trovato ə autorə da nessuna parte. Il mio piano è andare in edicola e vedere un po’ com’è il primo volume e poi decidere…

Ne è uscita più di una: una nel 2021 (che ho fatto) sulla grande letteratura giapponese; poi, visto il successo, hanno continuato con questa chiamata ‘Giappone: storia, cultura, stili di vita’ e con la collana dedicata ai gialli nipponici.


Mi aggiungo a consigliare “Di cosa parliamo quando parliamo di libri”: l’ho letto anni fa ed è un insieme di saggi su varie questioni relative all’universo dei libri che purtroppo di solito vengono trattate con molto superficialità.


Cultura e tradizioni del paese del sol levante con Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport
La Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera presentano un’opera illustrata per scoprire ciò che rende unico il Giappone. Dall’armonia della natura al rigore dei samurai, dalla sfavillante Tokyo alla spirituale Kyoto, dalla cultura dei manga all’arte della tavola. **Prezzo uscite**: € 9,99 **Prima uscita**: 18 Marzo 2023 **Piano completo dell’opera**: La ricerca della felicità - 18/03/2023 La perfezione della natura - 25/03/2023 Tokyo - 01/04/2023 L’arte della tavola - 08/04/2023 La cultura pop - 15/04/2023 La scienza della guerra - 22/04/2023 Arte, maestri e scuole - 29/04/2023 Arti marziali - 06/05/2023 L'ideale di bellezza - 13/05/2023 Kyoto - 20/05/2023 Il fascino dell'effimero - 27/05/2023 Tecnologia e progresso - 03/06/2023 Il culto dell'imperatore - 10/06/2023 Il senso del vuoto - 17/06/2023 Ritualità quotidiana - 24/06/2023 Folklore e leggende - 01/07/2023 I misteri di una lingua - 08/07/2023 I luoghi del sacro - 15/07/2023 La terra della rinascita - 22/07/2023 Il mare, tra cultura e natura - 29/07/2023 Superstizioni e credenze - 05/08/2023 Moda e identità - 12/08/2023 Una geografia di isole - 19/08/2023 Il soffio degli dei - 26/08/2023 Il teatro e la maschera - 02/09/2023 Per altre informazioni vi rimando anche a [AnimeClick](https://www.animeclick.it/news/98342-in-edicola-la-collana-giappone-cultura-e-tradizioni-del-paese-del-sol-levante). Personalmente sto proprio pensando di prenderla, sembra molto bella. Provo anche a fare danni citando [!libri@feddit.it](https://feddit.it/c/libri) dove magari c'è gente a cui la collana interessa.

In ebook ho quasi finito “Appartamento 401” di Shūichi Yoshida, un romanzo molto particolare che è molto diverso da come me lo aspettavo - ma in senso positivo: riesce a mettere sul tavolo una riflessione molto interessante sulla crudeltà della società. Dopo penso che inizierò “Lo sguardo anarchico”, una lunga chiacchierata di David Goodway con Colin Ward. In cartaceo, invece, sto leggendo “Passione sakura” di Naoko Abe, che racconta la storia di come Collingwood Ingram abbia contribuito a reintrodurre in Giappone delle varietà di ciliegio ornamentale andate perdute. È storia che non conoscevo e mi sta appassionando molto.


«È morto a 88 anni lo scrittore giapponese Kenzaburo Oe, tra le altre cose vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1994. La notizia è stata annunciata lunedì dalla sua casa editrice giapponese, Kodansha, che ha detto che Oe è morto il 3 marzo.» [continua su [Il Post](https://www.ilpost.it/2023/03/13/kenzaburo-oe-morto/)] «Considerato a lungo uno degli scrittori più scomodi, sia per il suo rifiuto di una prosa convenzionale sia per i ripetuti attacchi al sistema politico ed economico giapponese, Ō. ha ottenuto un riconoscimento a livello internazionale nel 1994, con l'assegnazione del premio Nobel per la letteratura. La ricchezza immaginativa, la polivalenza del linguaggio, il carattere sperimentale sono gli aspetti più significativi della sua opera, in cui è evidente una profonda assimilazione della cultura occidentale (da V. Turner, M. Bachtin, Ju. Lotman a W.B. Yeats, W. Blake, F. O'Connor e soprattutto M. Twain, esempio e stimolo fin dagli anni della giovinezza). D'altra parte, Ō. si presenta come una figura isolata, di difficile approccio, inquietante per il messaggio che propone, lontano dal grosso pubblico al quale non offre alcuna visione rassicurante o ottimistica della realtà.» [continua su [Treccani](https://www.treccani.it/enciclopedia/kenzaburo-oe)]

Qualche anno fa in Giappone scoppiò la moda di avere una lontra domestica, al punto che - secondo questo articolo del [National Geographic](https://www.nationalgeographic.com/animals/article/wild-otters-popular-exotic-pets) - le persone erano disposte a spendere migliaia di dollari per averne una. I profitti che si potevano fare vendendo le lontre erano così ghiotti che ǝ ricercatorǝ ritengono che venissero rubate dall'Indonesia, dalla Thailandia e da altri Paesi del Sud-Est asiatico per poi essere vendute come animali domestici. Il problema è che le lontre non se la passano benissimo in natura, sia a causa dell'inquinamento sia per la caccia (dovuta sia alla loro pelliccia che a parti del loro corpo che si pensa abbiano poteri curativi), e nemmeno tanto bene in cattività: la riproduzione è difficile e devono ricevere tutta una serie di attenzioni e cure che non è facile dare loro, soprattutto se vengono tenute in casa. Infatti, sono state dichiarate a rischio estinzione e in Giappone si lavora [per reintrodurre le popolazioni di lontre negli ambienti che un tempo abitavano](https://unseenjapan.com/sea-otters-japan-disappearing/). Il lavoro è lento, ma fortunatamente ha avuto un certo successo. Ma perché in Giappone ha preso piede la moda delle lontre domestiche e in generale si ama così tanto avere degli animali domestici esotici? Il [WWF in Giappone](https://www.wwf.or.jp/activities/data/20200303_wildlife02.pdf) ha provato a capirlo con una ricerca, che viene riassunta in [questo articolo](https://www.traffic.org/news/new-research-reveals-japanese-attitudes-towards-exotic-pets-despite-the-potential-risks/) di Traffic. «I risultati hanno rivelato che una persona su tre (33%) è interessata a coccolare animali esotici, mentre una su sei (17%) è interessata a tenerli come animali domestici. L'interesse per gli animali esotici è maggiore tra le persone più giovani. Le ragioni più comuni per cui si desiderano animali domestici esotici riguardano i concetti di "kawaii (carino)" e "iyashi" (conforto), le stesse motivazioni che spingono a tenere animali domestici più comuni come cani e gatti. Inoltre, il 16% ha dichiarato che la rarità era un fattore importante nel desiderio di avere animali esotici. È stata riscontrata una scarsa consapevolezza dei cinque rischi principali associati agli animali esotici. Uno sconcertante 68% ha dichiarato di sapere poco o nulla sulla potenziale diffusione di malattie infettive, sul benessere degli animali, sullo stato di pericolo di molte specie, sull'illegalità del commercio e sui rischi legati alle specie invasive. Dopo essere stato informato di questi problemi, il 95% ha espresso preoccupazione e ha sostenuto la necessità di norme più severe. Circa il 60% ha considerato la questione delle malattie infettive come la più importante, seguita dal 18% che ha indicato come più importante il rischio per le specie in via di estinzione. Nonostante questa apparente preoccupazione, però, il 25% ha comunque espresso interesse per gli animali esotici come animali domestici e il 14% ha espresso interesse a possedere animali esotici».

«**Dal 31 marzo al 2 aprile**, il primo **Festival Internazionale di Letteratura Working Class in Italia**, a Campi Bisenzio. Ci siamo messi in testa di fare il primo Festival italiano di letteratura working class. E di farlo a Campi Bisenzio, presso la Gkn. **Perché un festival che vive di storia della classe lavoratrice vive dove la classe lavoratrice prova a scrivere la sua storia**. C’è stata finora una sola esperienza simile: il Working Class Writers Festival tenutosi a Bristol, nel Regno unito, nell’ottobre del 2021. Al contrario del festival di Bristol però noi non abbiamo alcun tipo di finanziamento né pubblico né privato e **la fruizione del festival sarà interamente gratuita**. Il Festival sarà organizzato dall’**Aps Soms Insorgiamo**, dal **Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze** e dalle **Edizioni Alegre**, con la sua collana working class diretta da Alberto Prunetti. Abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo e abbiamo iniziato a organizzare il Festival. Ma per riuscire a sostenere tutti i costi organizzativi **abbiamo bisogno della partecipazione attiva di chi condivide con noi questa esigenza politica e culturale**. Il caso Gkn ci ha dimostrato una volta di più che per riappropriarti della tua vita lavorativa, personale, devi saperla narrare e che quindi **la narrazione della working class è parte vitale della sua lotta**. E così sarà questo festival: parte integrante del percorso di reindustrializzazione dal basso della Gkn. Ci saranno idee, suggestioni, ispirazioni, racconteremo, presenteremo libri ma produrremo anche un evento in grado di finanziare la cassa di resistenza. Il festival vuole essere anche **un forte impulso all’editoria indipendente**, perché la fabbrica dà e la fabbrica restituisce. La capacità della classe lavoratrice di difendere i propri posti di lavoro si nutre della capacità di cambiare l’intero mondo attorno a sé, compreso quello culturale. **Il programma sarà pubblico dal primo marzo**, qua trovi tutte le anticipazioni e le modalità di sottoscrizione per aiutarci nell’organizzazione. Hai tempo **fino al 28 febbraio**.» Più informazioni > [qui](https://www.produzionidalbasso.com/project/la-working-class-scrive-la-sua-storia/). Il sito di Edizioni Alegre > [qua](https://edizionialegre.it/).

«Per parlare con esattezza di letteratura queer dovremmo prima di tutto domandarci **cosa voglia dire letteratura** e **cosa voglia dire queer**. Entrambi i termini, però, hanno un portato di catarsi e cambiamento che rendono fuori luogo, se non addirittura inutile, mettersi a dialogare con le armi dei dizionari e delle correnti di pensiero al fine di trovare una soluzione univoca. Oltretutto, cercare di trovare una soluzione univoca sarebbe un tradimento essenziale del portato di queste pseudo-categorie.» Continua su [La Falla](https://lafalla.cassero.it/cosa-vuol-dire-letteratura-queer/).

«È arrivato il momento che tutti i fan stavano aspettando da ben 6 anni: il nuovo libro di Haruki Murakami, lo scrittore 74enne conosciuto in tutto il mondo, uscirà il 13 aprile. Come riportato da [Nikkei Asia](https://asia.nikkei.com/Life-Arts/Books/Haruki-Murakami-to-publish-1st-novel-in-6-years-in-April), l'annuncio arriva dalla Shinchosha Publishing, la casa editrice che si occuperà della pubblicazione. Non sono ancora state rilasciate notizie sulla trama o sul titolo, ma l'editore ha svelato che il costo del libro sarà di 2.970 yen, circa 21 euro.» Continua su [Wired](https://www.wired.it/article/haruki-murakami-nuovo-libro-annuncio/).

«Correva l’anno 1873 e il 28 gennaio in Francia, a Saint-Sauveur-en-Puisaye, nasce Colette. Si afferma già in giovane età grazie alla sua poliedricità, diventando una figura di spessore nella prima metà del XX secolo. Non solo scrittrice prolifica, ma anche sceneggiatrice e regista cinematografica, commerciante, estetista, critica e autrice teatrale, giornalista e caporedattrice. Trascorre l’infanzia in Borgogna dove l’educazione della madre, atea e anticonformista, fanno di Colette la donna libera ed emancipata che conosciamo. Contro ogni convenzione morale, la sua opera è emblema di una continua distruzione di alcuni tabù femminili. Il suo personaggio più di successo è Claudine, protagonista di una serie fortunata di opere che fece non poco scandalo per il suo carattere dichiaratamente erotico.» Continua su [La Falla](https://lafalla.cassero.it/nostra-santita-colette/).
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«La Corte europea dei diritti umani, il tribunale internazionale che si occupa di far rispettare la Convenzione europea dei diritti umani, ha stabilito in una sentenza che definire “dannosi” i libri per bambini che ritraggono famiglie con genitori dello stesso sesso è una violazione della libertà d’espressione. La sentenza riguarda un caso iniziato in Lituania dieci anni fa, con la pubblicazione di un’antologia di racconti per bambini che ritraeva anche coppie di persone dello stesso sesso: il libro era stato prima ritirato dal mercato e poi rimesso in circolazione con un contrassegno che lo definiva non adatto ai minori di 14 anni. L’autrice aveva fatto ricorso e il caso era finito alla Corte europea: quella appena pubblicata è la prima sentenza di questo tribunale su restrizioni applicate a libri per bambini che ritraggono famiglie omosessuali. Ma il tema è molto discusso e contestato anche in altri paesi europei (e non solo).» Continua su [Il Post](https://www.ilpost.it/2023/01/25/corte-europea-diritti-delluomo-libri-bambini-famiglie-omosessuali/).

«In *Queer. Storia culturale della comunità LGBT+*, nel capitolo dedicato alla percezione culturale della comunità LGBT+ negli anni Trenta, Maya De Leo scrive che l’insediamento di Hitler ha subito portato con sé una serie di misure censorie e intimidatorie nei confronti della popolazione queer. Ancor prima che la tragedia si concretizzasse in quel dramma che sono state le deportazioni, i campi di concentramento e i forni crematori, il leader del Terzo Reich ha instillato nelle arterie d’Europa i feroci prodromi di quello che verrà: dapprima mettendo al bando locali notturni associati al malcostume e poi vietando di fatto ogni forma di aggregazione queer. Nella giornata di oggi, in cui commemoriamo tutte le vittime del nazifascismo, vogliamo scrostare il ricordo intorno all’omocausto, riportare alla luce tutti i corpi queer che sono stati travolti dai rastrellamenti, tutte le storie che hanno perso la voce. Ecco cinque libri per iniziare a comprendere la pagina più nera della nostra Storia.» Continua su [Gay.it](https://www.gay.it/omocausto-5-libri-storie).

Ho letto un solo suo romanzo, L’albergo della magnolia, che mi è piaciuto molto. Mi ero ripromessa di leggere altro, ma poi tra un libro e l’altro non mi è mai capitato. Ho l’impressione che non sia un’autrice molto letta, soprattutto per quanto riguarda i suoi romanzi per adultə, ed è un vero peccato, visti la sua bravura e lo sguardo lucido sull’attualità che dimostra in questa intervista, nonostante i suoi novant’anni.


«Il corso principale di Lampedusa, la piccola isola italiana più vicina alle coste africane che a quelle siciliane, è attraversato da via Roma, dove si succedono edifici bassi e dai colori chiari, per lo più destinati ai turisti: bar, ristoranti e negozi di souvenir, soprattutto. L’unico edificio che spezza la monotonia è un cubo di cemento interamente ricoperto da un murale dai colori accesi, affacciato su una piazzetta non lontano dal porto. Il murale è stato realizzato qualche anno fa da Blu, uno degli street artist più famosi al mondo, e fa parte di un progetto più ampio sulla migrazione, degli animali e degli uomini.» Continua su [Il Post](https://www.ilpost.it/2023/01/20/biblioteca-lampedusa/)

«Spesso si considera la fantascienza il genere dell’escapismo per eccellenza, dedicato al trasportare la mente de* lettor* lontano dalla vita quotidiana e tenerla incastrata in articolati mondi costruiti ad arte per coinvolgere. Nella sua storia, tuttavia, questo genere è stato spesso rivendicato dalle autrici femministe come mezzo ideale per raccontare la realtà con una prospettiva diversa da quella del romanzo realista, per la sua capacità di essere compiutamente e concretamente politico.» Continua su [La Falla](https://lafalla.cassero.it/fantascienza-e-femminismi/)

Ma poi vorrei sapere chi entra in libreria per comprare un giocattolo. Per i giocattoli ci sono i negozi di giocattoli, che hanno anche più assortimento e possono anche darti dei consigli specifici. Se in libreria vuoi vendere altro, puoi allargarti alla cancelleria (taccuini, segnalibri, matite…) perché può fare da accompagnamento alla lettura, ma oltre mi sembra folle andare.


Davvero, allargando il discorso, lo si può applicare in innumerevoli (se non tutti) ambiti. Personalmente sono davvero stanca di chi cerca di rifilarmi roba scadente, soprattutto perché dove sei più ferratə puoi individuare l’inganno, ma non è che si può sempre essere espertə di tutto…


È un e-commerce che permette di fare acquisti nelle varie librerie indipendenti d’Italia aderenti, ottimo se come me abiti lontano da ogni libreria e non vuoi acquistare da Amazon e affini. Drm Adobe vera bestia di Satana, spero che perlomeno venga presto sostituito da Readium LCP, che da un anno e passa che lo “maneggio” non mi ha mai dato nessun tipo di problema.


Non mi stupisce questa storia, perché fa il paio con la mia esperienza. È il motivo per cui mi sono disiscritta a tutte le newsletter di tutti i vari store, tranne Bookdealer (che invia email abbastanza raramente e non con le offerte del periodo) e Bookrepublic (che non accetta l’acquisto di spazi promozionali). Ed è anche il motivo per cui i consigli di lettura dei personaggi ‘blasonati’ sono così bistrattati: alla centesima volta che mi consigli della monnezza, smetto di considerarti, perché evidentemente vuoi solo spacciarmi sterco per oro per far felice qualche casa editrice.


«Il progetto per la creazione del più grande gruppo editoriale di libri al mondo è stato cancellato. Lunedì Bertelsmann, la società multinazionale tedesca che possiede il gruppo Penguin Random House, l’attuale casa editrice più grande del mondo, ha annunciato di aver rinunciato all’acquisizione dell’americana Simon & Schuster per 2,2 miliardi di dollari (2,1 miliardi di euro). Se la fusione fosse avvenuta, i due gruppi avrebbero pubblicato più del 30 per cento di tutti i libri di intrattenimento degli Stati Uniti, il cui mercato editoriale è il più grande e il più influente al mondo.»

Davvero molto bello, soprattutto perché dall’articolo pare che non abbiano devastato un’area per costruirlo e perché sembra molto lontano dai classici parchi a tema, tutti frenesia e ansia da divertimento a tutti i costi.


Bengt Jangfeldt, uno dei maggiori studiosi internazionali di letteratura russa, offre la prima biografia completa di Majakovskij, rivelando un uomo travagliato, più sognatore che rivoluzionario, più politico romantico che comunista. Un libro meraviglioso che ci svela un poeta affascinante, contraddittorio e frustrante, con una vita che si concluse drammaticamente: il proiettile che penetrò nel cuore di Vladimir Majakovskij fece a pezzi anche il sogno del comunismo e segnò l’inizio dell’incubo stalinista degli anni Trenta. ![](https://feddit.it/pictrs/image/4428ed3e-1bd3-4e4e-b1b9-ca01cdac67b4.jpeg) *Nessuno scrittore ha avuto un’immagine pubblica plasmata in modo cosí drammatico come Vladimir Majakovskij. Nato nel 1893 e morto suicida nel 1930, visse con un’intensità estenuante i suoi brevi trentasei anni, colmandoli di poesia, teatro, politica e passioni. Personaggio paradossale, incarnò l’avanguardia politica ed estetica dei primi decenni del Novecento. Al tempo stesso, fu un artista al servizio della Rivoluzione. Il suo destino fu segnato dalla tumultuosa relazione con Lili Brik. Il momento decisivo di tutta la sua esistenza è infatti rintracciabile in quel giorno del luglio 1915 nel quale lesse la sua Nuvola in calzoni nell’appartamento di Lili e Osip Brik. Da quella sera in poi, Majakovskij, Lili e Osip divennero inseparabili. Per quindici anni vissero insieme una delle relazioni piú straordinarie. Negli anni Venti, la costellazione MajakovskijBrik divenne l’incarnazione stessa della provocazione letteraria e di una nuova moralità: Vladimir, ovvero il principale poeta della Rivoluzione; Osip, uno dei massimi critici culturali; Lili, il simbolo della donna moderna liberata dalle catene morali della società borghese. Negli ultimi anni, Majakovskij si rese conto di non avere più un ruolo: non c’era più posto per lui nella società che stava prendendo forma, nella quale la letteratura e la politica letteraria erano dominate da individui le cui «qualità» non erano letterarie. Era l’epoca in cui Stalin terrorizzava il milieu degli artisti e dei dirigenti di partito con le sue purghe.  Bengt Jangfeldt ricuce la vita e l’opera del poeta alla luce delle drammatiche turbolenze del tempo: dalle innovazioni estetiche dell’avanguardia prerivoluzionaria alle rigidità del realismo socialista, dalla tragedia della Prima guerra mondiale alla violenza e alla speranza nella Rivoluzione bolscevica, dall’avvento del terrore stalinista alla crescente disillusione per il comunismo russo che portò il poeta a togliersi la vita. L’autore ha fatto riemergere dagli archivi dei servizi segreti sovietici, britannici e francesi documenti e immagini inediti e per decenni ha raccolto di prima mano le testimonianze di persone che conobbero «dal di dentro» Majakovskij, prima tra tutte Lili Brik. Questa biografia è stata definita, nelle varie edizioni all’estero, un capolavoro per stile del racconto e per la luce che pone finalmente su una figura tanto controversa.* È uscito il 15/11/2022 per Neri Pozza.

Che meraviglia anche questa nuova comunità! Spero di poter dare qualche contributo interessante qui!💙


«Cadossene è un’isola sospesa fuori dal tempo la cui società si basa su un ineluttabile rito di passaggio: quando arriva il momento, i figli devono portare al Monte i loro genitori e ucciderli con il *randèll*, il bastone rituale. Nessuno può sottrarsi al dovere dell’***Adeu***, neanche Eloi, il protagonista del romanzo d’esordio di **Ignazio Caruso** per **Giulio Perrone Editore**. Nonostante suo padre Nevio si prenda ancora quotidianamente cura di lui, quando arriva l’ora dell’Adeu il giovane deve assolvere il suo compito e intraprendere l’ultimo viaggio con il genitore. Basato su un’antica leggenda della tradizione locale, il romanzo di Caruso evoca una Sardegna mitica e fuori dal tempo in cui il segreto dell’autarchia e dell’indipendenza sta nel liberare la società dai vecchi. Ne abbiamo discusso con l’autore.»

Ciao! Bell’idea! Non sono una grande frequentatrice di fantascienza, ma è un genere di cui vorrei sapere di più, quindi vi leggerò molto voletieri!😉


Sì, infatti. Nonostante il DRM Adobe faccia schifo e dia pure una marea di problemi tecnici, si ostinano a usarlo. Non so nemmeno con che coraggio tirano in ballo il proteggersi dalla pirateria: qualunque persona è in grado di rimuoverlo, visto che non servono particolari competenze, e le CE che non lo usano sono ancora lì a vendere i loro ebook.


È vero, ho letto anch’io diverse testimonianze di autorз autopubblicatз che si sono trovatз meglio con Amazon che altrove.


Ah ecco, mi sembrava! Quindi comunque non hai una gran libertà di movimento, perché una larga fetta di CE italiane, soprattutto quelle più grandi, usa ancora il DRM Adobe, quindi o lo togli dall’ebook e te lo converti a tuo uso e consumo (ma non è legale) oppure compri da Amazon.


Davvero? Ero rimasta al fatto che bisognava inviare alla loro assistenza (o qualcosa di simile) l’ebook in epub e loro te lo rimandavano in azw!😅 Che tu sappia anche epub protetto da DRM?


Prego! ^^ Spero che li proverai e ti troverai bene!


Be’, se hai un e-reader che legge epub (quindi credo tutti tranne Kindle), puoi comprare dove vuoi e prendere in prestito i libri da MLOL. Non è che se hai un Kobo sei costretto a comprare ebook dal loro store; al limite, puoi anche orientarti su un dispositivo che non è legato a nessuno store in particolare (tipo PocketBook), se mai ti verrà voglia di provare.


Confesso di dover ancora esplorare e capire per bene Libreture, anche se seguo già l’account su Mastodon. Andrò a darci un’occhiata, anche se immagino che per lo più siano negozi in lingua inglese.


Goodbook è una buona alternativa per il cartaceo, soprattutto da quando è possibile farsi inviare i libri tramite corriere. Una come me che non ha librerie vicine era impossibilitata a usarlo prima.


Dove acquistare gli ebook?
Si cerca sempre di sostenere le piccole librerie indipendenti, sia andandosele a cercare fisicamente sia ordinando libri tramite piattaforme come [Bookdealer](https://www.bookdealer.it/), ma per quanto riguarda gli ebook? Ci sono dei modi più etici di altri per procurarseli? Ovviamente se avete un Kindle, dipendete totalmente da Amazon per gli acquisti (a meno di non usare metodi illegali, che non sono oggetto di questo thread). Se avete un qualunque dispositivo che legge epub (Kobo, Tolino, Onyx, etc…), al di là degli store più famosi (Mondadori, Ibs…), ce ne sono due che magari vi farà piacere conoscere. Il primo è [Bookrepublic](https://www.bookrepublic.it/). Si presenta come la prima libreria italiana a vendere esclusivamente ebook e, oltre ad avere la classica newsletter giornaliera con le offerte, offre una serie di percorsi tematici pieni di spunti di lettura su temi del momento (per esempio, adesso ce n’è uno sulla guerra in Ucraina). Ma l’aspetto che mi piace di più è che non possono essere acquistati spazi promozionali, il che si traduce nel fatto che tutti i libri, e tutte le case editrici piccole e grandi, sono sullo stesso piano. È molto più facile che altrove entrare in contatto con libri di proprio interesse, anche se sono pubblicati da piccole e misconosciute case editrici. Il secondo è [MLOL Plus](https://www.mlolplus.it/Media). Il sito è la versione a pagamento di MediaLibraryOnLine ([MLOL](https://www.medialibrary.it/home/index.aspx)), la principale biblioteca digitale italiana. È quindi possibile prendere in prestito ebook dopo aver sottoscritto un abbonamento (e magari ne riparliamo se vi interessa), ma è anche possibile acquistare ebook, guadagnando dei crediti che possono essere “spesi” prendendo in prestito un altro ebook e contribuendo a sostenere il digitale nelle biblioteche italiane. Infatti, tolti i costi di produzione e distribuzione, l’importo viene interamente girato alle biblioteche. Naturalmente questi sono i servizi che conosco, uso e mi sembrano meglio di altri, ma se sapete di qualche loro pecca o alternativa migliore, sono tutta orecchie!

«[...] Quella proveniente dal mare è stata a lungo considerata un’energia costosa, con impianti pericolosi per gli habitat marini, oltre che delicati perché esposti all’azione corrosiva dell’acqua salata; un punto in effetti ostico è quello della manutenzione delle turbine, che può essere complessa perché subacquea, ma non abbastanza da rendere svantaggiosa questa fonte energetica, che, di contro, grazie alla densità dell’acqua rispetto all’aria, si caratterizza per un efficiente tasso di conversione energetica. Ancora oggi, però, è difficile superare questa idea di risorsa difficile, caratterizzata da un rapporto costi-benefici sfavorevole, ma la realtà è molto diversa: il mare sta diventando una soluzione sempre più conveniente, grazie alle innovazioni tecnologiche di questi anni, di cui è un esempio PeWec 2.0 (che sta per Pendulum Wave Energy Converter), un dispositivo offshore basato sull’oscillazione di un pendolo che, come dice il nome, converte in energia il moto delle onde, realizzato da Wave For Energy, spin-off del Politecnico di Torino, assieme all’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) e che ha avviato una nuova fase promettente di test a inizio anno. [...]»

Domanda interessante! Allora direi in media tra le 50 e le 100 pagine. Molto dipende dal tipo di libro: quanti sono i punti di vista, a quante pagine dall’inizio si capisce come funziona il mondo magico/fantascientifico, etc… Ovviamente ci sono anche dei romanzi scritti per essere criptici e “difficili” da capire in generale, dove è complicato dire in che punto si è davvero entratз nella storia, sempre che ci si sia riuscitз (penso a “L’arcobaleno della gravità”, “Ulisse” o “Infinite jest”); oppure romanzi volutamente incompresibili per molte pagine per una precisa scelta narrativa (come “Amatissima” dove per metà romanzo non si riesce a capire cosa ci racconta Morrison, un espediente che serve a raffigurare una precisa condizione dei suoi personaggi, che diventa chiara molto avanti nella storia).


Speriamo davvero, immagino che quando un’autorə pensa a un futuro migliore la prima cosa che salti in mente siano utopie già fallite perché, anche se irrealizzate, sono comunque già presenti nel nostro immaginario. Suppongo non sia facile scremarle e andare più lontano, dove davvero non ha messo piede nessunə.


Vero, ma mi sembra comunque un motivimento dal quale possono nascere storie (e progetti) molto interessanti. Sappiamo cosa non va, è bello che ci siano autorз che cercano di creare un immaginario narrativo di come potrebbe diventare in positivo questo nostro mondo attuale e di come arrivarci, perché mi sembra proprio che oggi ci manchi la capacità di visualizzare un futuro positivo, vista la negatività del presente.


La nuova moda si chiama “Solarpunk”
La letteratura fantascientifica ha immaginato un futuro possibile attraverso l’energia pulita del “sole”, metafora di convivenza felice tra genere umano e natura [...] George Orwell ci aiuta a indignarci, Philip Dick a dubitare del progresso tecnologico, William Gibson a capire che le nostre vite sono minacciate da simulazioni di cui non siamo consapevoli. Ma chi ci aiuta a immaginare e costruire un futuro migliore? La differenza tra il populismo e una vera proposta politica o sociale è tutta qua: progettare qualcosa, partendo da ciò che non va nel sistema, per migliorarlo, evolverlo, anche smontarlo completamente. Ma pur sempre sostituendo il “no” della protesta, al “sì” che equivale alla proposta di qualcosa. Il movimento Solarpunk è esattamente questo: letteratura fantascientifica che prova a immaginare un futuro possibile, utopistico e migliore di quello attuale. Non si ferma a dire ciò che non va. Ma si sforza di pensare un nuovo mondo. [...]

«Lo scrittore spagnolo Javier Marías, autore di romanzi molto apprezzati anche in Italia, è morto oggi a Madrid: aveva 70 anni. La notizia è stata confermata dal suo editore in Spagna e ripresa da numerosi giornali, a cominciare da El País. Considerato uno dei più eminenti scrittori spagnoli dei giorni nostri, Marías era stato più volte indicato come un probabile vincitore del Premio Nobel per la Letteratura.»


Update: il servizio clienti ha fatto il passaggio di email senza problemi. Ipotizzo quindi che, per lo meno per il cambio di email, lo abbiano bloccato a chiunque e controllino “a mano” se si è “affidabili” o meno.


Probabilmente non c’entra nulla (non ne so abbastanza per poter giudicare😅), ma ho appena provato a cambiare l’email del mio account (da Gmail a Infomaniak, per la cronaca) e mi dice che la funzione al momento non è disponibile. Ho contattato il servizio clienti, come mi veniva suggerito, speriamo che la cosa si risolva, mi seccherebbe che l’account mi rimanesse con Gmail.