Per Daniela Rößler, ecologista dell’Università di Costanza, la ricerca “sul campo” significa tipicamente un viaggio nella remota Amazzonia brasiliana. Ma durante il lockdown del 2020 dovuto al coronavirus, la cosa migliore che poteva fare era un pezzo di erba vicino alla sua casa a Treviri, in Germania.

Rößler (pronunciato RUES-slur) è rimasto subito incantato dai minuscoli ragni saltatori del campo. Dopo il tramonto, alcuni ragni saltatori, grandi all’incirca quanto l’unghia del suo mignolo, si ritiravano in piccoli sacchetti di seta chiamati “ritiri”. Ne trovò altri immobili, penzolanti a testa in giù da un unico filo di seta con le gambe ben arricciate e, occasionalmente, in movimento.

La sua nuova ricerca, pubblicata l’8 agosto su Proceedings of the National Academy of Science, rivela che i ragni saltatori sperimentano uno stato simile al sonno con movimenti oculari rapidi simili a quelli osservati negli esseri umani che sognano.