Sulla scia dello stravolgimento della Roe v Wade da parte della Corte Suprema, i lavoratori del settore tecnologico e i sostenitori della privacy hanno espresso preoccupazione per il modo in cui i dati degli utenti conservati dalle aziende tecnologiche potrebbero essere usati contro le persone che cercano di abortire. Quando un dipendente di Facebook ha posto il dilemma all’amministratore delegato, Mark Zuckerberg, chiedendo come la piattaforma avrebbe protetto i dati degli utenti che cercano assistenza per l’aborto, Zuckerberg ha risposto che la spinta in corso da parte dell’azienda per crittografare la messaggistica avrebbe aiutato a proteggere le persone da “comportamenti scorretti o richieste di informazioni troppo ampie”.

La risposta ufficiale di Meta