Matteo Dondè, uno dei pianificatori urbani italiani più esperti, parla della citta 30
In poche semplici parole smonta tutte le argomentazioni contro questo nuovo e più umano modo di intendere l’ambiente urbano.
Più #inquinamento? Tempi di spostamento aumentati? E le ambulanze?
Purtroppo quando una parte politica sceglie un argomento tecnico per farne una corciata, la ragionevolezza diventa inutile.
Quello che è scritto nell’ articolo è senza dubbio condivisibile. Il mio personale parere è che in questo paese oltre ai divieti ( che sono molto più facili da applicare e non costano un euro) bisognerebbe portare avanti i servizi, che non esistono. Se per andare da A a B devo prendere tre autobus uso l’auto ( e qui ci sarebbe da fare un discorso molto lungo sui trasporti su rotaia e/o fluviale in Italia).
Sono favorevole a Città30. Quando vivevo in una grossa città italiana mi muovevo sempre in bici… E parlo di una città fredda del nord.
Doversi muovere in auto in città è un parto. Certo che però sono fondamentali mezzi pubblici funzionali ed efficienti, marciapiedi salubri, parcheggi per le bici sicuri eccetera eccetera.
Per questo la discussione deve sempre essere più ampia del solo limite di velocità come qualcuno vuole fare.
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Si conoscevo il progetto, ma si finisce sempre a parlare solo del limite dei 30Km/h e mai delle altre parti.
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Si ho letto di Bologna, speriamo bene.
Qualche Bolognese che può o vuole raccontare di prima mano come va?
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In città si deve andare piano, questo mi sembra il metodo più sensato per affrontare l’argomento. Ridisegnare le strade in questo modo è secondo me davvero l’unico modo per riuscire a calmare i bollenti spiriti di chi si mette al volante.