Francesco

Se ci arrivi con una Range Rover del 2023 ci arrivi pure con una Renault Clio del 2006.

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Cake day: January 13th, 2023

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  • chi guida il mezzo più pericoloso debba avere più responsabilità

    su questo siamo totalmente d’accordo, ma se un ciclista mi si butta sotto in maniera più o meno volontaria e io ho una dashcam che mi permette di dimostrare che è stato il ciclista ad agire in maniera totalmente sbagliata ed io ho fatto di tutto per evitare l’impatto non riuscendoci, la famiglia del ciclista oltre alla perdita mi ripara anche l’auto. È un po’ come se io con la moto mi affianco ad un camion durante una rotonda o una curva e mi schiaccia, la colpa è la mia non è del camionista anche se è lui a guidare il mezzo più pericoloso. Non so se ho reso l’idea…


  • Secondo me c’è conflittualità tra persone e basta, ci si ammazza tra motociclisti, tra automobilisti e tra ciclisti. Si possono fare tanti esempi, ma personalmente mi è anche capitato di aver quasi investito (con probabilissimo decesso se fosse accaduto) un ciclista perché si è buttato avanti la mia auto in maniera completamente improvvisa, proprio a centro strada, partendo dal marciapiede a tutta velocità e senza attraversamento né pedonale né ciclabile, ed io ero nei limiti. Ci ho anche litigato, ed era convinto di avere la sua ragione. Possiamo stare qui a parlarne fino alla morte, ma secondo me il ciclista avendo in un impatto la resistenza di un pedone deve viaggiare pensandosi come pedone e non come auto. Pensiero mio eh, poi ognuno è libero di credere di avere le gambe resistenti quanto vuole.



  • ci tenevo a precisare che sono sia un motociclista, che un automobilista che un ciclista. Detto questo, ce l’ho comunque con tutte e 3 le categorie perché le regole non le rispetta nessuno, tra i motociclisti che si credono tutti perennemente in gara, gli automobilisti che si sentono in diritto di poter parcheggiare o guidare come vogliono, e i ciclisti che si sentono in diritto di poter correre tra i pedoni e le auto saltellando tra marciapiedi e carreggiate senza nemmeno frenare come se ne avessero il diritto. Sulla questione della maggiore pericolosità degli automobilisti siamo completamente d’accordo, ma questo è un discorso di mancato controllo sul territorio delle forze dell’ordine, che si preoccupano più nel montare gli autovelox per far cassa che non nel “vigilare” le strade per colpire chi guida come non deve.

    Io onestamente mi fido poco degli studi, mi fido di ciò che vedo, e vedo sia automobilisti che non dovrebbero nemmeno avere la patente, sia ciclisti che si buttano in strada senza nemmeno guardare, magari pure di notte senza luci, perché tutto gli è dovuto. Percentuali di rispetto a parte, le regole non le rispetta nessuno.




  • Secondo il codice della strada la carreggiata è la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli, le piste ciclabili sono destinate ai ciclisti, e i marciapiedi ai pedoni. Considerando che marciapiedi e piste ciclabili non sono proprio ovunque, pedoni e ciclisti possono occupare la carreggiata ma non al centro. Diciamo che un automobilista si “incazza” quando un ciclista è al centro esattamente come quando un ciclista o un pedone si incazzano quando un automobilista gli parcheggia sulla pista o sul marciapiede. Secondo me la conflittualità nasce dalla predisposizione umana di sentirsi padrone di qualsiasi cosa.


  • FrancescotoLe AlternativeLavorare con Linux
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    2 years ago

    Non ho parlato di responsabilità del vendor, ma del software. Quando si stilano le clausole contrattuali si specifica quali sono le armi di prevenzione e chiaramente citi l’uso di antivirus. Il cliente accetta e quindi se succede qualcosa devi solo preoccuparti del recupero dei dati senza avere la minima responsabilità in quanto “tu il software l’avevi”, al massimo lo cambi. Nessuno potrà mai garantirti efficienza massima sulla protezione contro i virus, ma se ricevi un attacco e non avevi l’antivirus ne paghi soprattutto d’immagine.


  • FrancescotoLe AlternativeLavorare con Linux
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    2 years ago

    Per software di protezione intendo chiaramente gli antivirus, che sono consapevole esistano versioni compatibili (esempio Kasper o F-Secure) ma il discorso è troppo ampio. Bisogna capire anche le partnership che ha l’azienda, in quanto per rispetto dei partner si decide una strada e Microsoft è legata quasi a tutte. La mia azienda acquista da Dell la quale offre pacchetti di assistenza con tot licenze Windows, antivirus, ecc… . C’è quindi anche un discorso politico sotto, non è semplicissimo.




  • FrancescotoLe AlternativeLavorare con Linux
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    2 years ago

    Chi lavora al PC deve tener conto della sicurezza informatica, e generalmente chi lavora in un ufficio risolve la cosa acquistando licenze di software di protezione che sono compatibili con Windows. Se accade qualcosa scarichi la responsabilità sul software. Chiaro che per chi lavora in proprio ed è indipendente, compatibilità dei programmi a parte, può decidere di fare questo passaggio, ma a questo punto il discorso si sposta sui privati. Per quel che penso io, Windows in ambito lavorativo ci sta, piuttosto non comprendo perché per la vita privata non venga usato un sistema Linux. Io per esempio sul computer a me assegnato avevo il dual boot (ora ho 2 PC separati), se devo lavorare Windows, se devo scrivermi il blog o comunque fare cose mie fuori orario di lavoro, Manjaro.




  • Pericolosissima la cancellazione delle note. Se per sbaglio si elimina un taccuino con all’interno sub-taccuini e note di qualsiasi quantità, viene eliminato tutto, e non esiste un cestino. Bisogna a questo punto sperare che il servizio cloud che usiamo per la sincronizzazione abbia un cestino con la quale ripristinare il perduto e rieseguire l’upload di tutte le note dal cloud, altrimenti ciò che è perso è perso.