Nonostante io abbia (quasi) 33 anni, fin da ragazzino sono stato un assiduo collezionista degli albi degli irriducibili Galli, e ad oggi posso dire di averli tutti in bella mostra in libreria, parte dei quali originali degli anni '60 e '70. È innegabile che fino a “Asterix e i Belgi” si senta il piglio di Goscinny nelle storie, che Uderzo ha tentato con alterne fortune di mantenere dopo la scomparsa dell’amico e collega; io personalmente le ho apprezzate abbastanza, se non altro per lo sforzo di tenere in piedi la serie da solo. Veniamo ora agli ultimi albi, di Ferri e Conrad, “Il papiro di Cesare” bellissima la conclusione con il richiamo a Goscinny e Uderzo ❤️; “La corsa d’Italia” vi giuro che ad un certo punto la lettura mi aveva proprio preso, dovevo rallentarmi per non leggerlo troppo di corsa 😃, “La figlia di Vercingetorige” temevo una rappresentazione stereotipata dell’adolescenza ma è andata ancora bene, è particolare la conclusione quasi fiabesca. “I Pitti” e “Il Grifone” sono quelli che mi hanno preso di meno, non so, non decollavano se non in qualche gag qua e là.

  • filippodb - fddt
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    22 years ago

    ho divorato Asterix classico negli anni 80, Il film “Le 12 fatiche di Asterix” penso sia il film animato che più ho amato in assoluto, poi le storie mi hanno preso sempre meno, per caso ho visto con i bimbi l’ultimo film animato in 3D, dopo più di 30 anni di pausa dalle avventure di Asterix e mi è piaciuto anche se l’ho visto a spezzoni, i gemelli però hanno gradito :D

    • skarikoA
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      52 years ago

      Le 12 fatiche di Asterix lo avevo in cassetta e penso di averlo rovinato da quante volte l’ho visto!

      E soprattutto il lasciapassare A-38 l’ho apprezzato soprattutto da grande, quando mi sono imbattuto nella burocrazia! 😂

      • @Bluoltremauri
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        12 years ago

        Il lasciapassare A-38 ormai è il meme per eccellenza sulle impasse burocratiche!

        • skarikoA
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          22 years ago

          Vero, è una di quelle cose che fanno ridere su due livelli: fanno ridere ai bambini per l’assurdità paradossale della situazione. E poi fanno ridere anche ai grandi perché è satira e si adatta perfettamente ai tempi e alla burocrazia.