Fervo Energy è una startup statunitense che ha un obiettivo ambizioso: sbloccare il potenziale pressoché infinito dei pozzi geotermici, scavando là dove gli impianti tradizionali ad oggi non riescono ancora a spingersi. Applicando le più avanzate tecnologie di perforazione sviluppate dall’industria petrolifera, Fervo Energy ha approntato un progetto pilota in Nevada, su spinta di una partnership con Google, interessata ad avere una fornitura costante di energia 100% pulita per il data center dei suoi servizi cloud che serve l’area di Las Vegas. Ora, Fervo Energy annuncia i risultati del “test dei 30 giorni” di operatività dell’impianto e sono non solo promettenti, ma segnano già un record per il settore: l’impianto pilota ha infatti dimostrato di produrre una potenza elettrica di 3,5 Megawatt, con flusso continuo di acqua calda a 191 gradi di 63 litri al secondo. … continua a leggere

  • @damtuxOP
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    411 months ago

    Sarebbe bello sì…il problema attuale sono i picchi notturni, causati dai climatizzatori, gestiti ora con idroelettrico e nucleare (acquistato) mentre una volta con idroelettrico e termoelettrico (bruciando combustibili fossili).

    Il funzionamento dell’energia elettrica si basa sul carico e non viceversa come si potrebbe pensare … se non c’è carico che “consuma” l’energia, ci sono anche rischi di sovraccarico sulla rete…è un continuo lavoro di bilanciamento!

    Ci si basa sulle curve di previsione del carico (derivate statisticamente dalle serie storiche di consumo, per giorno e per mese) per produrre o immettere l’energia giusta nella rete…non si può immettere molta più energia rispetto a quella che si prevede venga consumata. E’ per questo che quando ci sono picchi improvvisi si rischia spesso il black-out. L’idroelettrico è veloce (si dice che ha poca inerzia) ad alzare la produzione ma le altre modalità di produzione dell’energia hanno molta inerzia (ci vuole tempo perché aumentino la produzione di energia).

    Nel caso del fotovoltaico continua ad esserci il problema del mancato accumulo e quindi della mancata distribuzione giornaliera dell’energia prodotta, per questo “fa fatica” a crescere in termini percentuali sul totale e in altri paesi molti guardano anche all’eolico o a possibili altre fonti.

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      fedilink
      111 months ago

      @damtux Anche l’#eolico è molto interessante e, concordo, non solo quello. Chiedevo solo di problematizzare di più la propaganda dei grandi monopoli stile Google…

      Il #fotovoltaico non risolve tutto, ma servirebbe, no?

      Secondo Terna, nei tre giorni di maggior consumo della settimana scorsa il picco è stato tra le 10 e le 18; in gran parte assorbito dal solare.
      La allarghiamo quella bolla gialla?

      E abbiamo usato più #idroelettrico mentre col sole che di notte, quando anzi abbiamo pompato.

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        fedilink
        111 months ago

        @damtux
        Detto che il #fotovoltaico tampona la parte più critica dei consumi quotidiani, dobbiamo dire che il problema quindi si sposta nella fascia tardo-pomeridiana e serale.
        Tanto che Terna nel suo “Ecologio” chiede di diminuire i consumi nell’orario 17-21, quando i consumi pur non altissimi restano alti e il fotovoltaico aiuta meno.

        https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/dispacciamento/ecologio

        Aumentare il fotovoltaico, cambiando le tariffe bi-orarie per favorire il consumo diurno aiuterebbe un poco? Ripeto, non è LA soluzione

        • @damtuxOP
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          11 months ago

          Se già il fotovoltaico copre i consumi diurni, aumentandolo troppo obbligherebbe ad aumentare il carico pur di consumarlo (per il discorso del bilancio della rete di cui dicevo e per la mancanza di accumulo per la sera).

          Va detto che si potrebbe aumentare la percentuale di fotovoltaico diurno a scapito di una piccola riduzione percentuale di termoelettrico, ma se guardi i grafici di rendimento di un singolo impianto fotovoltaico c’è il classico picco nelle ore centrali del giorno e la rete mal sopporta picchi improvvisi…per questo si dice che il fotovoltaico è difficilmente regolabile. Non si può aprire o chiudere una paratìa come nell’idroelettrico per regolarlo.

          Questo è uno dei motivi per cui il termoelettrico di fatto continua a restare, la sua regolabilità che è intermedia tra quella massima dell’idroelettrico e quella nulla del fotovoltaico.

          • suokoM
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            111 months ago

            Ma un impianto fotovoltaico non può essere isolato dalla rete se il picco è troppo alto ? Oppure richiederebbe che ENI/Terna abbia accesso agli inverter dei privati?

            • @damtuxOP
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              111 months ago

              Io sapevo di privati costretti ad aumentare il carico in certi momenti pur di consumare l’energia in eccesso…questo con pannelli di qualche anno fa. Infatti chiedono la media dei consumi familiari prima di installare pannelli sul tetto.

              • suokoM
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                111 months ago

                E come lo aumenti il carico? Accendi cose a caso? E come te lo chiedono? Ti telefonano? Se gestissero gli inverter privati potrebbero risolvere la cosa da remoto? Tecnicamente è una cosa gestibilissima via API pubbliche oltretutto i sistemi tipo quello della zucchetti sono già monitorati (e non so se addirittura gestiti) da remoto da zucchetti stessa. Oppure basterebbe che il contatore scambiatore fosse semplicemente essere più smart? Sono curioso di capire questa problematica.

                • @damtuxOP
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                  111 months ago

                  non sono installatore di pannelli, se è questo il livello di dettaglio che cerchi :) ma posso dirti che il limite qui è principalmente fisico (non software) e deriva dai principi di bilanciamento delle reti dell’Elettrotecnica…semplificando molto se immetti troppa energia nella rete (che non viene consumata) gli elettroni si danno fastidio (sono tutte cariche dello stesso segno) causando fenomeni interessanti, studiati nei corsi avanzati di ingegneria.

                  Come dicevo non conosco bene le tecnologie accessorie dei pannelli degli ultimi anni (non lavorando nel settore) ma fino a qualche anno fa non c’era la possibilità di “staccare il pannello dalla rete” e quindi chiedevano se avevi modo di consumare la maggior parte dell’energia prodotta, ad es. con Pompe di calore, frigoriferi/congelatori, ricarica di auto elettrica, ecc… Tecnicamente il pannello anche se lo stacchi dalla rete continua a produrre corrente finchè c’è sole e finchè non lo copri, quindi penso sia quello il problema da gestire, cioè evitare un cortocircuito da sovraccarico…forse scaricando a terra potresti farlo.

                  • suokoM
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                    11 months ago

                    Ecco alcune funzioni degli inverter zucchetti (che un minimo conosco)

                    La funzione di Reflux Power consente di immettere in rete una determinata quantità di energia imposta dall’utente

                    Limitazione immissione in rete. Programmabile da display

                    Dove a finire l’energia in eccesso non lo so ma è certo che sono in grado di gestirla.

                    Detto questo, mi piacerebbe solo sfatare il mito che i picchi di fotovoltaico non sono gestibili dal grid.

      • @damtuxOP
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        111 months ago

        sono d’accordo!

        Che poi il pompaggio a monte notturno dell’idroelettrico conviene dal punto di vista economico, ma è un’assurdità dal punto di vista del bilancio energetico

      • @damtuxOP
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        111 months ago

        non ho consultato il sito di Terna di recente ma… certo, intendevo dire che il termoelettrico da carbone/oli minerali è sceso (durante la crisi del gas invece era risalito)…per quello ho scritto (bruciando combustibili fossili)…dovevo specificare “solidi”.

        Come hai detto il termoelettrico continua a fornire lo zoccolo base di energia elettrica, ma alimentato a gas.