La corruzione digitale prende il sopravvento a Washington. È il momento di chiamare le criptovalute con il loro vero nome: un’impresa criminale

A meno che non si verifichi un’improvvisa esplosione di coscienza e razionalità a Capitol Hill, il Congresso sta per approvare, con (purtroppo) ampio sostegno bipartisan, il GENIUS Act , che legittimerà e normalizzerà le “stablecoin”, token di criptovaluta che, a differenza dei token originali come Bitcoin e i suoi imitatori, dovrebbero essere protetti dalle forti fluttuazioni del loro potere d’acquisto, perché sono garantiti da asset convenzionali come i buoni del Tesoro.

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@eticadigitale

Grazie a @st2wok per la segnalazione dell’articolo

  • ailiphilia
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    ·
    13 days ago

    Sono pienamente d’accordo con l’idea che le ‘stabelcoin’ non hanno alcuna funzione chiaramente utile. Non ho mai capito a cosa servano queste forme di denaro.

    Ma tutte queste ‘Trump coin’ non sono affatto criptovalute. Si tratta di sistemi altamente centralizzati che non hanno nulla a che fare con l’idea di blockchain. Quale meccanismo di consenso impiegano? Quale rete utilizzano? Per quanto ne so, tutto questo rimane nell’oscurità.

    Quindi, con tutto il rispetto, non sono d’accordo con l’idea di “chiamare le criptovalute con il loro vero nome”.

    Ritengo che le monete complementari (non necessariamente in esecuzione su una blockchain, anche se sembra essere una tecnologia utile per questo) possa risolvere molti problemi se lo usiamo come mezzo di pagamento piuttosto che come mezzo di investimento.

    Dipende da come noi umani la usiamo. La tecnologia o il denaro non possono mai essere “criminali”. Come dico sempre: Non è l’arma a commettere il crimine, ma la persona che preme il grilletto.

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