Tutti noi abbiamo una lista, una lunga, lunghissima lista. È scritta su un diario, un quaderno, un’agenda; i più tecnologici usano una o più app ma i miei preferiti sono… quelli dei duemila post-it sparsi negli angoli più remoti della casa.

Ci ripetiamo continuamente che forse sarebbe il caso di arrivare “almeno a metà” prima di comprare, prendere in prestito, scambiare o anche solo considerare l’ennesimo libro, ma la dura realtà è che… aggiornare la lista ci piace da matti, vero? Aggiungere solo un altro titolo è una bella sensazione e sicuramente verrà buono la prossima volta che saremo indecisi su quale libro sia il caso di iniziare. Giusto?

Allora inauguriamo questa nuova rubrica collaborativa che, con cadenza mensile, racchiuderà i nostri “libri del mese”.

Condividiamo nei commenti i libri che abbiamo finito di leggere e qualche parola sul perchè li consigliamo o sconsigliamo.

Nel post, che uscirà tendenzialmente gli ultimi giorni del mese, aggiungerò in calce anche qualche consiglio preso da riviste, blog, o portali italiani dedicati alla lettura.

Scopo: non farci mai arrivare ad “almeno la metà” 🤣🤣🤣

[I LIBRI DEL MESE] MAGGIO 2022

Louise Erdrich,Il guardiano notturno - Feltrinelli Editore - Consigliato da “L’indice dei libri del mese”

Emmanuel Carrère, Limonov - Adelphi - Consigliato da “Il club del libro”

Paolo Nori, Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij - Mondadori - Consigliato da “L come libro”

RivistaStudio - I libri del mese - segnalato da essebi - Post originale su Arte e Cultura

Adesso… scatenatevi 🤣🤣🤣

  • Troppacaffeina
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    2 years ago

    Il mio libro di maggio è FAUSTO E ANNA di Carlo Cassola (Mondadori).

    Diciamo che rientrerebbe nella cosiddetta letteratura resistenziale anche se si tratta di un libro doppio: unisce il racconto dei primi turbolenti amori adolescenziali alle vicende dei giovani partigiani toscani. Un racconto che non celebra in modo apologetico la Resistenza, ma la descrive in tutte le sue pieghe: ideologie, umanità varie, improvvisazioni, ingenuità e anche abusi e violenze. Tanto che Cassola fu accusato, all’epoca (1952) di aver infangato la Resistenza. In alcuni brani mi ha ricordato molto IL CLANDESTINO (sempre Oscar Mondadori) di Mario Tobino, proprio per il realismo nel rappresentare un movimento di giovani “di belle speranze”, preda però di errori e disorganizzazione.