Anti abortisti nei consultori coi soldi del Pnrr: un emendamento di Fd’I autorizza le Regioni ad usare per le organizzazioni pro-life una parte dei fondi destinati alla Sanità.

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La presenza, sotto mentite spoglie, delle associazioni pro-life nei consultori non è esattamente una novità. Ma a pochi giorni dalla risoluzione votata a Bruxelles per inserire l’aborto tra i diritti fondamentali dell’Ue e per vietare i finanziamenti ai «gruppi anti-genere e anti-scelta», la destra italiana ha pensato bene di rafforzare la mistificazione con la quale da anni le organizzazioni antiabortiste si presentano come formazioni sociali di base a supporto delle donne madri. E soprattutto di finanziarle. Lo fa con un emendamento, approvato in commissione Bilancio della Camera, all’articolo 44 del ddl per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui il governo ha messo la fiducia. Il testo dell’emendamento firmato da Lorenzo Malagola di FdI stabilisce la possibilità per le Regioni di utilizzare i fondi del Pnrr dedicati alla salute (Missione 6, Componente 1) per l’organizzazione dei servizi dei consultori che possono «avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità».