Stamane ho sentito due numeri e, contrariamente al solito, invece che tradurli subito mentalmente in “tanti”, “pochi” o “boh”, me li sono ricordati per qualche minuto.

I numeri sono:

  • 610 milioni di euro: costo stimato dell’operazione Accogliamoli in Albania per i cinque anni tra tra il 2024 e 2028 (il nome AIA l’ho inventato io in questo momento: a questa cosa serve un nome e non ne ha)
  • 3000 migranti/anno: quota di migranti annua le cui richieste possono essere processate prevista dagli accordi con l’Albania

Avrete già capito dove voglio andare a parare: quanto ci costa ogni migrante spedito in Albania?

610×10⁶ / 5 × 3.000 = 40.666 euro

Questo ammesso che il governo riuscirà a “sfruttare” appieno la quota di 3000 migranti prevista per il 2024 e, per la verità, ammesse altre cose altrettanto improbabili come che non spuntino costi extra (già stamane mi par di aver sentito 800milioni, ma non sapendo da dove viene il numero ho usato le stime “ufficiali”) e che l’operazione non venga abbandonata (ovviamente per via di un qualche complotto contro la povera Meloni) prima del 2028… insomma: quanto ci costerà alla fine non possiamo saperlo, quel che sappiamo è che per il governo ha pensato che spendere 40mila euro a persona fosse un buon affare.

  • Braccio982
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    15 hours ago

    Un immigrato non è più propenso al crimine perché è immigrato, ma perché viene da una società con culture differenti. I numeri sui reati dicono che la % dei reati commessi da immigrati è superiore alla % di immigrati presente in Italia, è un dato di fatto; non mi ricordo le % precise ma è una cosa tipo i reati commessi da immigrati sono il 20% del totale, gli immigrati in Italia sono il 10% della popolazione totale, numeri completamente a caso ribadisco. Il problema di lasciarli a se stessi è esattamente quello che dico io ed è collegato al “non siamo in grado di fare accoglienza”.

    Il portare gli immigrati in altre nazioni è un sistema che piace, ed è un percorso che anche altre nazioni hanno intenzione di intraprendere.

    • qweOP
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      13 hours ago

      Un immigrato non è più propenso al crimine perché è immigrato, ma perché viene da una società con culture differenti.

      Non sequitur. Dimentichi di considerare l’impatto delle condizioni di vita attuali dell’immigrato in Italia… non credi che facciamo più reati perché in media tra loro ci sono più disperati che non hanno alternative e non perché son cresciuti in culture inferiori a qvella italica (BTW: conosciuta in tutto il mondo per il rispetto delle regole e il senso civico dei suoi cittadini).

      La stessa dinamica c’è tra gli italiani che hanno avuto la sfortuna di crescere in zone povere (della città o della penisola) e chi viene da posti più sani… sono certo che se vai a guardare i dati, ammesso che esistano, scoprirai che i reati (quelli spicci - certo non l’aggiotaggio!) sono più comuni tra chi è nato al sud o in zone periferiche sfigate, e questo non significa certo che la cultura di Rogoredo sia inferiore a quella di San Babila.

      Pensa se ti trovassi tu senza documenti, senza alcun tipo di supporto (sociale o di parenti/amici), col timore di essere maltrattato anche dalla polizia e senza alcuna prospettiva legale di uscire dalla situazione in cui sei… secondo te questo impatterebbe sulle tue scelte di vita più o meno della “cultura” dei tuoi?

    • skarikoA
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      14 hours ago

      Non è un problema di “culture differenti”. La realtà è che agli stranieri a cui viene dato il permesso di soggiorno delinquono tanto quanto gli italiani, proprio perché il problema è il fatto di vivere in clandestinità che porta le persone a commettere reati non una supposta “cultura differente” che per qualche bizzarro motivo li porterebbe a fare cose illegali.

      • Braccio982
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        14 hours ago

        Non ho mai detto che è un problema avere culture differenti. Quello che dici dopo è smentito dai numeri però.

        • skarikoA
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          14 hours ago

          I numeri sono solo numeri se non vengono analizzati, possono voler dire tutto e possono voler dire nulla. Ti ricordo il famoso nesso tra la scomparsa dei pirati e il global warming.

          Per esempio: ci sono, in percentuale, molti più stranieri nelle carceri degli italiani ma il motivo principale è che agli stranieri vengono quasi sempre negati i domiciliari: https://www.editorialedomani.it/fatti/agli-stranieri-domiciliari-negati-e-piu-arresti-il-carcere-italiano-e-fondato-sul-razzismo-kzq4ojcr

          Gli stranieri sono insomma in carcere perlopiù per piccoli reati, incastrati in un sistema che spesso li conduce nell’illegalità per sopravvivere. E, una volta che finiscono in carcere, non riescono più a uscirne.

          Inoltre personalmente credo che dire che “un immigrato è più propenso al crimine perché viene da una società con culture differenti.” sia implicitamente razzista. Non c’è nessun problema di cultura differente, c’è un problema di sistema portato allo stremo volutamente per far sì che per gli immigrati siano più portati a commettere passi falsi e a commettere illegalità.

          • Braccio982
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            14 hours ago

            Ok ho capito, siamo già arrivati al punto di dare del razzista a caso. Mi ritiro perché vedo che la discussione sta andando verso strade che non mi piacciono per niente. Buona serata.