Israele/OPT: la Corte Suprema approva la demolizione punitiva della casa di un bambino ingiustamente detenuto per omicidio
La Corte Suprema israeliana ha approvato oggi la demolizione punitiva della casa familiare di un ragazzo palestinese di 13 anni che ha trascorso gli ultimi sei mesi in custodia cautelare con accuse ingiuste. Nel febbraio 2023, Mohammed Zalabani ha accoltellato un agente della polizia di frontiera israeliana su un autobus a un posto di blocco nel campo profughi di Shu’afat, nella Gerusalemme est occupata. È stato sopraffatto, ma pochi istanti dopo una guardia di sicurezza privata israeliana ha sparato accidentalmente all’ufficiale uccidendolo.
“Le demolizioni punitive di Israele sono una forma di punizione collettiva illegale, che costituisce un crimine di guerra e una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra. La sentenza odierna mostra come lo sfrontato disprezzo di Israele per il diritto internazionale si diffonde in ogni istituzione. È anche un promemoria del ruolo della Corte Suprema nel far rispettare l’apartheid contro i palestinesi”
ha affermato Khulood Badawi, attivista regionale di Amnesty International per Israele e i territori palestinesi occupati.
Queste demolizioni punitive mi paiono il modo migliore per ottenere l’effetto contrario a quello che Israele desidera. Oppure preferiscono far crescere odio, rancore e atti terroristici? Quando uno ormai non ha più nulla da perdere è molto più pericoloso
La seconda
@Vega @Moonrise2473 sì, la seconda. Odio e rancore possono certamente distruggere un popolo, anzi due, ma hanno il dono di concedere sempre più forza, consenso e autorevolezza a un governo di criminali e farabutti; e anche nuove energie alle mafie palestinesi i cui capi clan godono dall’essere considerati dei veri e propri martiri da un popolo, quello palestinese, che da anni ha perso la capacità di pensare.
Quindi direi che la ricetta di Netanyahu funziona benissimoE abbiamo visto questo metodo anche in Italia