Sappiamo che la Terra è costituita da quattro strati principali, che partendo dalla superficie terrestre sono: crosta, mantello e nucleo, diviso in esterno e interno. La parte superiore del mantello è rigida e solida e costituisce, insieme alla crosta sovrastante, la litosfera. Sotto la litosfera, a partire da circa 100 km di profondità, si trova l’astenosfera. L’astenosfera ha proprietà fisiche molto diverse rispetto a quelle della litosfera: pur essendo solida non è rigida, ma il suo comportamento è duttile, cioè le rocce di cui è costituita possono deformarsi facilmente. Grazie a questa caratteristica, essa agisce come un “nastro trasportatore” che trascina le placche litosferiche.

Quando i ricercatori dell’Università del Texas, guidati da Junlin Hua, hanno analizzato la velocità delle onde sismiche nell’astenosfera al di sotto della Turchia, hanno notato che in alcuni punti il rallentamento era ancora più accentuato. Ne hanno dedotto che qui le rocce non sono solo plastiche, ma addirittura parzialmente fuse. I ricercatori texani, analizzando una grande mole di dati provenienti dai sismografi di tutto il mondo, hanno scoperto che nell’astenosfera la roccia parzialmente fusa non è limitata a poche aree ristrette. Costituisce invece un vero e proprio strato, esteso a livello globale.