L’INCONTRO SI TERRÀ IN PRESENZA E ONLINE

@eticadigitale

STANZA VIRTUALE

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Con l’avvento, a metà del secolo scorso, dei calcolatori elettronici, che apparivano in grado di svolgere quei compiti intellettuali tipici delle persone, l’umanità aveva iniziato a pensare di poter alleviare le sue fatiche mentali. La storia successiva ha mostrato che eravamo ottimisti e anche un po’ superficiali. L’automazione realizzata attraverso la tecnologia digitale ha ancora forti limiti e spesso vincola il nostro spazio di libertà invece di aiutarci. Le “macchine cognitive” che la realizzano sono prive di ogni consapevolezza di ciò che fanno, di qualunque comprensione di ciò che producono e ignorano tutte le dimensioni che caratterizzano la società umana a parte quella esclusivamente razionale.

In parallelo, la riservatezza sulle nostre azioni e la nostra esistenza si sta assottigliando sempre di più, mentre piattaforme inizialmente pensate per facilitare le relazioni sociali e l’utilizzo dei servizi sono usate per influenzarci in modi nascosti e subdoli e per aumentare le disuguaglianze sociali, impoverendo le masse a scapito dei pochissimi che le controllano. Adesso è iniziata la diffusione di sistemi basati su tecniche di intelligenza artificiale, che hanno la potenzialità di esasperare ancora di più questa situazione.

È quindi in atto una vera e propria rivoluzione, la “rivoluzione informatica”, che - come precedenti analoghe rivoluzioni, quella della stampa a caratteri mobili e quella industriale - cambierà radicalmente la nostra società. Dobbiamo però sviluppare un’automazione rispettosa e fidata, che ci aiuta facendoci risparmiare tempo, ci protegge da intromissioni indebite e supporta la crescita di comunità solidali. La sua realizzazione passa attraverso un’istruzione di massa sull’informatica, la disciplina scientifica e tecnologica che la rende possibile, obiettivo verso il quale molti paesi avanzati, in tutto il mondo, si sono già mossi.

@libri

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