Non mi ricordo più chi me ne aveva parlato ma, wow, che figata!

È stato il gioco di ruolo in scatola a cui probabilmente ho giocato di più!

Correva l’anno 1989 quando sugli scaffali dei negozi di giocattoli apparve una scatola dalle dimensioni inusitate. La copertina mostrava un’evocativa scena di battaglia affollata di guerrieri, maghi e mostri, dipinta nello stile fantasy-pulp dell’epoca, su cui campeggiava a grandi lettere un titolo destinato a entrare nella storia dell’immaginario nerd: HeroQuest. La casa editrice era quella Mb Giochi che negli anni ‘80 spadroneggiava sul mercato dei giochi da tavolo con successi come Hotel e L’Isola di Fuoco.

Difficile spiegare oggi, in un mercato saturo di prodotti fantasy, l’impatto che poteva avere quella scatola gigante sull’immaginario dei ragazzini dell’epoca. Per molti nerd ormai adulti, HeroQuest fu il primo approccio a un gioco fantasy complesso, in grado di aprire le porte verso i giochi di ruolo o i wargame. All’interno della scatola un maxi-tabellone raffigurante un dungeon, miniature di eroi e mostri, dadi speciali e addirittura dei mobili 3d per decorare le stanze sembravano promettere avventure infinite. Non c’era nulla di simile sul mercato dei giochi per ragazzi.

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