Record di abbandoni all’università, “troppi sbagliano facoltà, test di orientamento già al quarto anno delle superiori”. Le parole del presidente della Crui
Il più alto tasso di abbandono universitario degli ultimi dieci anni ha segnato l’anno accademico 2021-2022. Il 7,3% degli studenti di primo anno ha interrotto gli studi, con un leggero predominio di uomini rispetto alle donne, secondo i dati pubblicati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Secondo me il problema nasce anche che esiste un tot di gente che come superiori sceglie il liceo dicendo: “non so cosa voglio fare, così rimando la scelta a quando sceglierò l’Università”. Che, chiaramente, è un ragionamento deleterio.
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Si beh c’è da dire che “informatica” non vuol dire proprio un cazzo. Cioè analisi, logica e algebra a cosa servono se l’obbiettivo è poi che so, lavorare con le reti? molto marginale. Piuttosto che programmazione in python per dire, ti servono veramente tutti quegli esami? O se vuoi diventare un it manager?
Forse gli indirizzi sono ancora troppo generici? Poi io sono lesempio sicuramenre peggiore dato che quando c’era da scegliere che uni fare ancora mangiavo la colla.
@macfranc @universitaly
È colpa spesso delle scuole superiori che non preparano come dovrebbero e non hanno fermato persone che avrebbero dovuto ripetere l’anno. Ci sono lacune paurose soprattutto nelle materie scientifiche. Non è normale che facoltà come ingegneria o scienze debbano fare precorsi di matematica anche a persone che hanno fatto il liceo scientifico. E non è normale che ci siano studenti che non sappiano fare le proporzioni usciti da una scuola superiore.Ricorderò sempre un mio amico uscito con il 61 dallo scientifico che passa il test di ammissione al politecnico preparandosi con cocktail e serate mentre il secchione uscito con il 100 dall’itis ha dovuto darlo due volte preparandosi per entrambe.
Beh mi sa che il tuo amico era molto bravo a dispetto del voto.
@ecate85 @universitaly no, purtroppo è normale. Non è giusto, non è accettabile, ma è normale. Proprio perché, come hai detto tu, durante la scuola (la scuola e non necessariamente le superiori) c’è stata la pessima abitudine di scaricare la responsabilità della bocciatura ai docenti della classe successiva
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@mcp l’orientamento però sarebbe necessario proprio per non penalizzare quegli studenti che non hanno avuto laureati in famiglia e non hanno idea di come “funzioni” l’università e che si trovano a rischio di false partenze o, peggio, di abbandono (spesso irreversibile)
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@mcp mi dovete perdonare ma ai test che pretendono di spiegarmi cosa mi piacerebbe fare e cosa non potrei mai fare non crederò mai … POi forse altre forme di orientamento e informazione potrebbero essere salutari. In ogni caso che l primo anno molta gente abbandoni non la trovo una cosa negativa. @informapirata @macfranc @ecate85 @universitaly
@aaronwinstonsmith i test di cui parli costituiscono solo la parte “passiva” dei processi di orientamento. Il vero orientamento risiede nell’estrusione delle materie studiate alle superiori in un’ottica universitaria. Ma naturalmente, per farlo, sarebbe opportuno che gli studenti disponessero di un’istruzione (appunto) superiore almeno sufficiente.
Solo così ogni studente può valutare autonomamente talenti, interessi e predisposizioni
O forse bisogna promuovere l’idea che si può avere una vita dignitosa anche senza univeristà, mica è un obbligo
@quasimagia si può avere una vita dignitosa anche senza saper leggere.
Ma è indiscutibile il fatto che la conclusione di un ciclo di studi universitari è un’esperienza che ti cambia la vita in meglio sotto molteplici punti di vistaBeh, se permetti non è esattamente la stessa cosa… tanta gente si iscrive all’università perchè si sente obbligata, o perchè senza una laurea si sente “una nullità” e piuttosto si iscrive a una facoltà che non gli piace, e se mai riuscirà a portarla in fondo farà per tutta la vita un mestiere che detesta.
Non mi sembra una bella prospettiva di vita
@quasimagia
> tanta gente si iscrive all’università perchè si sente obbligata, o perchè senza una laurea si sente “una nullità” e piuttosto si iscrive a una facoltà che non gli piaceNon so dove hai trovato questi dati, ma non credo che nessuno si senta una nullità senza la laurea.
D’altra parte, L’entusiasmo è la felicità diffusa che contraddistinguono ogni matricola tendono a ridimensionare la tua impressione sugli studenti che si sentono obbligati
Il problema non è l’orientamento. Il problema è che all’università non ci sono mamma e papà che minacciano i professori se i figli non prendono un buon voto.
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@MicheleCal una panoramica a dir poco deprimente. Spero che si tratti di un caso isolato… ☹️
Tu hai avuto modo di confrontarti con studenti di altre facoltà o di altre università? Naturalmente il fatto che tu sia decisamente più maturo rispetto allo studente universitario standard, può portarti a essere un po’ più esigente della media, ma la tua descrizione della situazione è inquietante e lascia oggettivamente poco spazio alla fantasia
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(ma non porre limiti alla divina provvidenza…)
@macfranc @universitaly
ahahahahahahahahahGrande
Hai ragione
@lordmax @macfranc @universitaly nella mia esperienza di coordinatrice di corso di laurea incontro spesso genitori… Comunque è vero che serve innovazione nella didattica
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