ActivityPub è un buon protocollo, ma secondo me non perfetto. Resta troppo incentrato sull’avere un server dedicato principale grosso. Ciò si vede nelle sue implementazioni server, con software come Mastodon, Pleroma, e chi più ne ha più ne metta: software relativamente pesanti e difficili da ospitare, cosa che va a peggiorare l’accentramento perché meno gente avrà possibilità di ospitarli e quindi andrà su istanze già presenti.
Non so se esiste già, nel caso fatemelo conoscere, altrimenti probabilmente potrei… (CONTINUA)
Esiste ssb (mai provato) e Aether (provato, lento come la morte). Il problema forte, come con la federazione, è che la differenza architetturale porta ad un’esperienza utente molto diversa e degradata rispetto ad architetture centralizzate. Se per il download di file un protocollo P2P non fa tanta differenza, per cose più interattive tipo il web e i social network la differenza è tanta, relegando questi protocolli ad esperimenti tecnici senza la minima trazione sul grande pubblico. La federazione è una via di mezzo, dove c’è qualche vaga speranza che il tradeoff tra usabilità e controllo sia vantaggioso per qualcuno, ma con i protocolli P2P sembra molto improbabile.
Io l’ho provato SSB (tramite Manyverse) e si, non è adatto. Più che altro perché va con un P2P davvero estremo. Neanche io sono riuscita a farlo funzionare, provandolo con alcune persone, a dire la verità. C’era confusione su come seguirsi a vicenda, sul perché i post non arrivassero agli altri, e inoltre dava anche problemi su rete mobile.
Un protocollo come l’ho pensato io oggi potrebbe a mio parere essere implementato in maniera molto user-friendly, per esempio in una app che di default ti fa creare un account su uno a caso di diversi provider inclusi nella app (che so, GitHub sites, Neocities, e così via). Solo gli utenti esperti, che conoscono il funzionamento tecnico della app e vogliono usare un loro server, andranno ad aprire le opzioni avanzate.
L’uso ad app configurata non dovrebbe essere invece per nulla difficile, dovrebbe essere come le piattaforme ActivityPub, ma invece degli username (@pinco@pallino.net) i profili hanno gli URL (pinco.pallino.net).
Concordo, aggiungo che protocolli p2p servono ad aumentare la sicurezza delle comunicazioni importanti, forse sono più utili per i sistemi di messaggistica in casi particolari come per gli attivisti o i giornalisti. Di sicuro non sono adatti ad un utilizzo su larga scala.