Il testo seguente è tratto da una serie di (messaggi pubblicati in sequenza) dall’account mastodon di Carlo Gubitosa, amministratore della istanza mastodon sociale.network.

Come ci regoliamo per le bestemmie su sociale.network?

Premessa: il concetto di bestemmia non è limitato alle ingiurie contro (un) Dio, che io personalmente non utilizzo. E’ “bestemmia” (nella prospettiva di alcune culture e religioni) anche l’affresco di Maometto in San Petronio, tante opere creative anticlericali d’arte moderna e di satira, e tante nostre azioni quotidiane come bere birra, mangiare prosciutto, e perfino guidare o scoprire il capo, se sei donna in certi paesi.

#sntutorial

Considerando la #bestemmia nel senso più ampio del termine, l’esercizio della blasfemia può ritenersi un diritto che nasce dalla declinazione di diritti umani inalienabili stabiliti dalla dichiarazione universale dei diritti umani (che è la bussola a cui facciamo riferimento su sociale.network): diritto alla libertà individuale, alla libertà di espressione, alla libertà di culto e di orientamento filosofico e religioso. Ma c’è anche il diritto di non essere molestati per la propria religione.

Come conciliare il diritto alla libera espressione con il diritto a non essere molestati dalla libera espressione altrui? Incoraggiando gli utenti ad esprimersi liberamente, con il rispetto delle espressioni anticlericali, e a usare l’apposita funzione di oscuramento degli altri account per tenere alla larga contenuti percepiti come non rispettosi della propria sensibilità religiosa, politica, filosofica o culturale. Ma questo non significa assenza di limiti o di regole imposte dalla community.

Ad esempio il discorso d’odio su sociale.network non è tollerato nemmeno se si traveste da libera espressione di idee anticlericali. Se la bestemmia è offesa violenta e gratuita che umilia l’interlocutore, la sua sensibilità e la sua cultura, è una prepotenza sgradita, perché la mia libertà di esprimere le mie idee termina dove inizia la libertà del mio interlocutore di non essere molestato per le sue convinzioni. Per i casi controversi basta segnalare i toot agli admin con l’apposita funzione.

In sintesi: Se non c’è diritto alla bestemmia non può esserci democrazia, perché la democrazia è laica e deve consentire tutte le fedi religiose e di conseguenza tutte le bestemmie e le blasfemie.

Sociale.network è una community laica e libertaria.

Se censurassimo solo la blasfemia contro il credo cattolico saremmo una community a connotazione religiosa.

Se censurassimo tutte le blasfemie saremmo una community fondamentalista, che nega ad esempio il diritto esprimere un pensiero in base al quale “l’infibulazione e la circoncisione sono pratiche violente e odiose legittimate da tradizioni primitive”, che è una doppia blasfemia, sia per l’islam che per l’ebraismo.

Da una prospettiva laica e libertaria la soluzione adottata su sociale.network per un equilibrio rispettoso dei diritti di tutti è consentire la blasfemia come libera espressione del pensiero senza obbligo di CW, nei limiti del rispetto reciproco e dell’interlocutore, raccogliendo segnalazioni per intervenire su comportamenti molesti, ossessivi e abusivi, senza proibire la blasfemia tout court e invitando chi si sente turbato da espressioni blasfeme a silenziare individualmente chi le condivide.

Appendice: letture CONSIGLIATISSIME sul tema #bestemmia e #blasfemia

Éloge du blasphème by Caroline Fourest

https://www.goodreads.com/book/show/25445389-loge-du-blasph-me

Niente è sacro, tutto si può dire - Riflessione sulla libertà di espressione by Raoul Vaneigem

https://www.goodreads.com/book/show/117318

Nel primo libro consigliato “èloge du blaspheme” una redattrice di Charlie Hebdo spiega proprio il problema che hanno in Francia, dove alcuni, anche e soprattutto a sinistra, legittimano il fondamentalismo violento in nome del “rispetto delle altre religioni”, senza rispettare le libertà e i diritti delle democrazie laiche che includono il diritto alla blasfemia in luoghi e contesti appropriati (le pagine di Charlie Hebdo e non una moschea o una parrocchia).

https://www.goodreads.com/book/show/254453

In conclusione, la laicità è la cosa più bella, comoda e pratica del mondo: io ho il diritto di vivere la mia fede senza penalizzazioni e discriminazioni, tu puoi bestemmiare quella fede senza persecuzioni e molestie.

Al contempo, entrambi ci impegnamo al rispetto reciproco e al rispetto di un patto sociale globale (la dichiarazione universale dei diritti umani) che garantisce sia il diritto alla libera preghiera all’articolo 18 che il diritto alla libera espressione blasfema all’articolo 19.

  • skarikoA
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    2 years ago

    Eh, ha ragione in pieno. C’è ben poco da aggiungere secondo me.

    Personalmente tendo a chiedere di non bestemmiare (intese come la classica bestemmia veneta) più per un fattore di educazione che di rispetto verso i credenti. Chiedere di non bestemmiare per me è l’equivalente di utilizzare un linguaggio consono per una piattaforma adatta a chiunque.

    Un ambiente dove tutti bestemmiano e dicono parolacce ad ogni post è un ambiente in cui io personalmente non vorrei stare, più che altro perché quando utilizzate a sproposito (anche le parolacce) perdono di significato e diventano solo gratuite volgarità.

    edit: il buon Luttazzi disse: Se non incontri mai qualcosa che ti offende, significa che non vivi in una società libera.