Premesso che, per come la vedo io, in maniera scherzosa sono sempre pronto ad appoggiare proposte tipo “diritto di voto a punti” che va, in qualche modo, meritato sul campo 🙂
Per tornare a questioni più dirette e pratiche, io sono dell’idea che, ad oggi, la cosa più sensata sarebbe quella di, come tu suggerisci, modificare il valore di determinati referendum in termini prettamente consultivi e di impegno obbligato da parte delle camere. Penso sia troppo complesso questionare e ragionare di percentuali relative e pesate su un campione così variabile, renderebbe il tutto molto complesso e parimenti utilizzabile come strumento antidemocratico.
Sarebbe, per me, più interessante che chi propone un referendum si prenda il rischio circa su quale tavolo puntare: consultivo senza quorum o abrogativo con quorum. Questo sarebbe sicuramente più interessante anche nella partita politica.
Premesso che, per come la vedo io, in maniera scherzosa sono sempre pronto ad appoggiare proposte tipo “diritto di voto a punti” che va, in qualche modo, meritato sul campo 🙂 Per tornare a questioni più dirette e pratiche, io sono dell’idea che, ad oggi, la cosa più sensata sarebbe quella di, come tu suggerisci, modificare il valore di determinati referendum in termini prettamente consultivi e di impegno obbligato da parte delle camere. Penso sia troppo complesso questionare e ragionare di percentuali relative e pesate su un campione così variabile, renderebbe il tutto molto complesso e parimenti utilizzabile come strumento antidemocratico. Sarebbe, per me, più interessante che chi propone un referendum si prenda il rischio circa su quale tavolo puntare: consultivo senza quorum o abrogativo con quorum. Questo sarebbe sicuramente più interessante anche nella partita politica.
Mmmm… il diritto di voto a punti è un incubo distopico che preferirei rimanesse solo nei peggiori racconti di fantascienza…
Di fatti, come ho detto, era una battuta :)