La campagna “Libera i nostri feed” mira a proteggere la tecnologia Bluesky dai miliardari
L’iniziativa, Free Our Feeds , mira a proteggere la tecnologia di base di Bluesky, il protocollo AT, e a sfruttarla per creare un ecosistema di social media aperto che non possa essere controllato da una singola persona o azienda, compresa la stessa Bluesky.
@notizie @fediverso
Non capisco se sia una notizia positiva o negativa per il fediverso. Credevo che il consenso fosse che AT vivesse solo per bluesky e che di conseguenza non fosse di fatto considerabile decentralizzato.
Non era meglio concentrare gli sforzi su ActivityPub che è già federato in partenza e con tante applicazioni esistenti?
@game @notizie @fediverso AT è libero e può usarlo chiunque, ma ActivityPub è standard W3C, quindi tutti stanno usando quello, e AT viene usato solo da chi l’ha creato: bluesky. Credo che vogliano convincere anche altri ad usarlo. Ma finché bluesky rimane così dominante la cosa rimane dubbia, e comunque… già usiamo felicemente activitypub, perché dovremmo cambiare e adattarci al protocollo meno usato?
Mi auguro di non avere la parola su dove altri concentrano le loro forze.
Per esempio io sono abbastanza convinto che attualmente tutte le applicazioni con ActivityPub non fanno un buon lavoro di usabilità e onboarding. Se è davvero così, e proprio uno spreco di forzare la gente qui per dopo lasciala delusa. Quindi avrei piuttosto che tutti lasciano i social dei big tech a favore di Bluesky. Così almeno si può interfacciare tramite BridgyFed.
Inoltre tutta questa campagna mette in evidenza il fatto che Mastodon è appena stato ceduto a un’ONG.
@mapto @fediverso Siamo sempre lì e si continua a cadere nello stesso errore: BlueSky è uno, il fediverso è frammentato e si ha poco da fare il paragone fedi/mail perché quand’è nata la mail non c’era nulla e ci si scriveva senza chiedersi cosa fosse libero, tin, yahoo, virgilio e poi gmail… I social sono nati dopo, e diversi: “io cerco un nome e una foto dal numero di telefono”, è l’internet che è andata a casa dei tonti senza che se ne accorgessero. (1/2)
Mi sfugge come questo potrebbe essere uno:
Fonte: Wikipedia.
Forse siamo piuttosto sempre qui: ci piace fare tifosi e raccontarci le balle.
@mapto @fediverso boh, forse siamo condizionati senza saperlo/volerlo - “o con me o contro di me” ed è proprio quello che le BUG tech vogliono
A me, questo articolo ha aiutato tantissimo: https://www.techdirt.com/2024/10/29/some-slightly-biased-thoughts-on-the-state-of-decentralized-social-media/
Ed ecco uno dei sviluppi lato AT Protocol, degno a osservare: https://hyfin.org/2024/11/29/could-blacksky-emerge-as-black-twitters-spiritual-successor-on-bluesky/
Perciò da qui è difficile arrivare a un onboarding immediato. Sono comunque d’accordo che vadano studiati e perfezionati i protocolli. Mastodon al no profit? Non so, da una parte dico bene, dall’altra pure nel noprofit c’è un giro di soldi tremendo (2/2)
C’è qualcuno qui che ha scoperto come sfamarsi senza soldi? Oppure si sostenga che gli sviluppatori non hanno diritto a sopravvivenza?
@mapto quelle là sono utopie: è vero che in alcuni ambiti ci si possono scambiare servizi specie nel settore digitale, non è la prima volta che con delle piccole realtà ho detto “io ti dedico qualche ora per la traduzione e i test di accessibilità, tu mi dai uno/due mesi di premium”. Ma finisce lì e a breve termine! I soldi non sono l’unico bene di scambio? Perfetto, e vero, ma sono quello dominante.