@valhalla
> a quanto mi risulta Euclide non ha veramente fatto matematica
Bisogna sempre ricrdarsi che la matematica greca esisteva solo in quanto geometria. Come ho già detto, il sistema numerale greco non era altro che scrittura rappresentativa, ma non aveva alcuna funzione strumentale che non fosse quella di rappresentare le quantità. Gli stessi trattati di Archimede e Apollonio di Perga, sono trattati matematici, ma sono interamente geometrici.
Per dire, I Greci non avevano bisogno del concetto di radiante, perché disponevano già del concetto di corda. La geometria sostituiva la matematica simbolica, ma purtroppo quel tipo di geometria non ha più avuto alcun ruolo nello sviluppo della teoria geometrica, fintanto che in età moderna non si è giunti da una parte alla geometria analitica e dall’altra al concetto di “geometrie non euclidee”
PS: non è escluso che durante l’Ellenismo alcuni matematici greci abbiano iniziato a studiare la matematica simbolica indiana, attraverso il contatto con i matematici persiani, ma non risultano evidenze in tal senso. Certo è che se ancora all’inizio del V secolo la matematica ellenistica sopravviveva ancora, già dal II secolo a.C. l’invasione romana aveva comportato il tracollo dello sviluppo matematico (e scientifico).
In pratica è come se oggi un ISIS globale invadesse il CERN, la NASA e le università di fisica e matematica. Quella matematica continuerebbe a essere studiata e magari anche alcuni membri dell’ISIS si convincerebbero del fatto che la matematica pura è una soddisfazione intellettuale, ma difficilmente si riuscirebbero a fare nuove scoperte e, se pure si facessero, sarebbe difficile comunicarle in un mondo in cui la maggior parte degli studiosi avrebbe difficoltà a capire più di quello che c’è scritto in un manuale di scuola superiore…
PS: l’algebra indiana guarda caso si è diffusa solo dopo e, non a caso, proprio da quell’Islam che in un lungo periodo della propria esistenza “unitaria” si è trovato a occupare tutti i territori che abbiano storicamente offerto un contributo rilevante al progresso della matematica: Mesopotamia, Egitto, India e Persia
@valhalla
> mi risulta che nella sua opera ci sia qualche risultato che si ipotizza sia suo originale, ma è una frazione minima rispetto a quanto scritto in generale
non è proprio così. Euclide crea la geometria come teoria formale del disegno: prima di lui nessuno ha costruito da zero un mondo geometrico autoconsistente.
La vera novità apportata da Euclide infatti non è né la dimostrazione logica di tipo ipotetico-deduttivo, che soprattutto i filosofi ma anche i matematici (=leggi studiosi di geometria) già applicavano ai loro ambiti di studio, né l’introduzione di dimostrazioni nuove (che potrebbe anche non avere prodotto, senza che ciò modifichi il quadro generale); la novità è l’avere costruito da pochissimi postulati e definizioni, un universo autoconsistente e non-contradittorio.
La creazione di Euclide comporta quindi una tavola di corrispondenza tra pensiero astratto e forma fisica. Un modello che secondo il prof. Lucio Russo è un prerequisito per lo sviluppo di una scienza metodologica in epoca ellenistica molto simile (e secondo lui propedeutica) a quello che dal Seicento chiameremo metodo scientifico.
Inoltre, se si considerassero apocrifi alcuni dei postulati più famosi introdotti nella tradizione manoscritta (influenzata dal “platonismo didattico”, cosa che ipotizza lo stesso Russo), tra i quali per esempio la definizione del punto come ente senza dimensioni, la costruzione di Euclide potrebbe essere letta come analoga a quella che in tempi recenti è stata ipotizzata da David Hilbert.
A tal proposito, ti consiglio la lettura di qusto libretto molto stringato ma interessantissimo: www.ibs.it/euclide-primo-libro…
@alecanque eh già… toccherà accopparli artificialmente, come si faceva una volta… 😁
@giuseppep no, non c’è bisogno di alcuna autorizzazione, ma dovrebbe essere solo un vecchio bug tra mastodon e lemmy… Prova solo a smettere di seguire e poi a seguire di nuovo e facci sapere se hai risolto
@skariko
@super_user_do l’informatica non è mai stata una materia femminile, ma sicuramente il ruolo delle donne nell’informatica è stato di gran lunga superiore a quello che era il ruolo delle donne nella società. Cosa che è effettivamente successa in tantissime discipline, sia scientifiche sia artistico letterarie.
Successivamente, proprio quando l’informatica è diventata un ambito corporativo e fortemente identitario, il ruolo delle donne è stato fortemente ridimensionato. Non è strano…
Ciao HUMMEREGO
- Perché non riesco ad interagire con feddit.it da poliverso.org? Dovrei riuscirci o non ci ho capito niente? Perché feddit.it mi dice che non sono loggato?
Da Poliverso puoi vedere sia i post, sia le comunità, sia gli utenti, ma per avere gli aggiornamenti in timeline, ti consiglio che ti do è seguire direttamente gli utenti più interessanti. ATTENZIONE però, perché con la tua utenza poliverso puoi vedere tutte le altre istanze del mondo, ma NON PUOI LOGGARTI NELLE ALTRE ISTANZE! La tua utenza vale solo per la tua istanza: non è una specie di single sign on!
Ma come si interagisce con feddit da friendica?
Beh, il modo migliore è copiare l’indirizzo del post, o della comunità o dell’utente e incollarlo nella casella di ricerca di friendica. Prova, per esempio a farlo con i seguenti link:
- feddit.it/post/93976 (è un post)
- feddit.it/u/skariko (un utente)
- feddit.it/c/fediverso (una comunità)
- Ho ricevuto una notifica, che mi informava del fatto che un utente ha iniziato a seguirmi, successivamente ho approvato la richiesta. Sembrerebbe che siamo “amici reciproci”, lo vedo tra i contatti (se premo l’icona “contatti”), ma nella pagina del mio profilo risulta “nessun contatto”: Perché?
L’utente che ti ha invitato è sicuramente l’amministratore che invita tutti gli utenti appena iscritti a collegarsi con lui. Per vedere i tuoi contatti, ti basta andare alla pagina poliverso.org/contact
- Perché non mi permette di modificare la password?
Strano… dovresti poter modificare la password a questo link poliverso.org/settings
Tieni conto che poliverso in questi giorni è straordinariamente lento a causa dell’esodo di profughi tuittaroli su mastodon e anche le altre istanze stanno risentendo di questo problema
@concavi allora, quando sostenevo che
al di là del tipo di strumento, intendevo dire che lo strumento di calcolo (o ancora prima, di semplice misurazione -se preferisci-) è la prima condizione necessaria all’esercizio della matematica. Per questo motivo la matematica è un’invenzione.
Ciò che esiste nella realtà infatti è solo l’esistenza di alcune ricorrenze dovute al fatto che i modi in cui si comporta la materia non sono infiniti ma sono limitati in quanto condizionati dalla natura stssa della materia: pertanto certi fenomeni (quello che noi chiamiamo grandezze, quantità, relazioni, proporzioni, periodi, probabilità, etc) sono una semplice conseguenza del fatto che la materia ha una propria “coerenza”.
Sono possibilista sul fatto che potrebbero essere elaborati tanti sistemi teorici per tentare di definire la realtà, tutti probabilmente convergenti, ma non posso saperlo per una limitazione culturale e “organica” della mia mente umana. E il sistema che la mente umana è riuscita a elaborare (o l’unico che nel tempo si è affermato e ha avuto successo) è quello che chiamiamo matematica. E quando tu affermi che
hai ragione, ma:
- le possibilità con cui questo percorso ha inizio sono determinate dai limiti del cervello umano umana (che è più o meno sempre uguale) e delle condizioni ambientali in cui quel cervello opera (che sono tante, ma comunque limitate)
- e le possibilità con cui quel percorso può proseguire sono condizionate dal modo in cui è iniziato…
Questo sistema che chiamiamo matematica, sistema cui hanno contribuito uomini di etnie diverse, uomini di culture diverse e, cosa molto interessante, donne e uomini non neurotipici che hanno talvolta “sbloccato” il progredire della matematica, è stato poi addirittura in grado di prevedere i comportamenti della materia (cosa che crea l’illusione ottica di una matematica che esiste già nella natura) ma è anche stato in grado di trascendere la materia stessa.
Tutto ciò però è probabilmente dovuto al fatto che un uomo o una donna di qualche tempo fa, incidendo su un bastone o annodando su una corda quello che è il progenitore dell’uno, ha sentito la necessità di “catturare” la quantità di cervi cacciati o di pecore allevate. E poi di mettere queste quantità in correlazione con il numero di frecce o del numero di passi necessari per catturare ogni cervo e con il numero di pastori o di montoni necessari per gestire un gruppo di pecore…
E sarà sempre condizionato da quell’origine
@ailiphilia @macfranc