Massimiliano Capitanio, capo dell’AGCOM, l’autorità italiana di regolamentazione delle telecomunicazioni, ritiene che il nuovo sistema di blocco di Internet del Paese garantirà un futuro brillante nella lotta contro i servizi IPTV pirata. Dopo aver ricevuto la notizia che gli operatori pirata stanno rendendo obbligatorio l’uso delle VPN per i loro abbonati, la risposta del capo del blocco italiano è stata sorprendente. “Una notizia positiva”, ha detto Capitanio.
“Secondo: chi usa una VPN non è un utente inconsapevole ma sa di commettere un reato”, continua Capitanio. “E quindi rischia una multa fino a 5.000 euro. E ho la sensazione che ne leggeremo delle belle”.
In ogni caso, i pirati e/o gli utenti di VPN violano la legge italiana e le potenziali conseguenze includono una multa di 5.000 euro. O meglio, sarebbe così, se l’anonimato fornito dalle VPN non fosse in realtà la parte più importante dell’equazione tecnica complessiva.
“Secondo: chi usa una VPN non è un utente inconsapevole ma sa di commettere un reato”, continua Capitanio. “E quindi rischia una multa fino a 5.000 euro. E ho la sensazione che ne leggeremo delle belle”.
Ma, con tutte le sponsorizzazioni su youtube, le VPN stanno diventando abbastanza popolari, insomma non credo che potranno essere usati come segnale di consapevolezza commissione reato.
È come dire “chi compra un’auto potente vuole fare una rapina a una banca”.
Questo commento del post di Liknedin affronta ques’argomento. Cosa ne pensate a tal proposito?
I blocchi geografici sono uno schifo. Sentir parlare di “ansia da privacy” da parte del presidente di Agcom però fa ancora più schifo (EDIT - ATTENZIONE, COME FATTO NOTARE QUI DA da @nicolaottomano@mastodon.uno l’espressione non è di Capitani! Avevo letto male l’immagine postata). Il massimo dello schifo però è equiparare l’utente VPN a un criminale. Al di là dei messaggi veicolati dai testimonial dell’unico operatore VPN che fa pubblicità su YouTube, che a volte sono un po’ sgangherati, l’utilizzo consapevole delle VPN è una questione di igiene informatica, esattamente come defecare in un water: a nessuno verrebbe in mente di dire che chi non defeca per terra è un soggetto malato che non vuole farsi analizzare le feci. Anzi in realtà, in tempi che non vorremmo mai rivivere c’era chi sosteneva che “chi non piscia in compagnia, non è figlio di Maria”, con chiaro riferimento al dimostrare di non essere circoncisi…
@poliverso
Esempi ignoranti del fastidio dei blocchi geografici: figlio mezzo giapponese.
- A capodanno la zia gli regala i suoi vecchi giochi Wii, DVD e Blu-ray. Accipuffa, i giochi Wii non vanno sulla Wii italiana, così come i Blu-ray… si salvano i DVD.
- Voglio fargli vedere TV in giapponese, ma i tre streamer principali hanno roba “diversa”: a parte, vabbè, tutte le serie di Star Wars e altre amenità, non ci sono programmi _culturalmente giapponesi_, a meno di usare VPN.
@StellaFangXMadò che schifo di situazione è stata questa 😅
deleted by creator
@DigiDavidex
Sì, ma Europa e Giappone, per i DVD, è la stessa. Poi hanno peggiorato ulteriormente…
@poliverso @StellaFangX
@poliverso @StellaFangX penso che il termine “igiene informatica” sia perfetto. grazie.
@_aid_85_ @poliverso @StellaFangX
Più che igiene informatica sarebbe giusto parlare di igiene mentale
deleted by creator
Sì, Ho visto adesso e ho corretto il post precedente. Guardando l’immagine sembrava che quella fosse la risposta di Capitanio all’utente in questione
Il termine “ansia da anonimato” fa a gara con la frase “pago in rispetto” che si trova sempre su Linkedin.
Buona fortuna a dimostrare l’illegalità della VPN di fronte a un giudice.
Però se la cassazione regge il filo ad AGCOM, il rischio per chi usa le VPN sarà vero.
Se il virgolettato è tratto da un video bisognerebbe vedere il video per intero per capirne il contesto. Se ho capito bene si riferisce a chi guarda le partite piratate dietro VPN e facendolo dietro VPN dunque presuppone che sa di star commettendo un reato e spera di non essere beccato. È comunque un discorso del menga ma sarebbe già diverso dal pensare che utilizzare una VPN sia un reato a prescindere.
Non mi aspetto altro da queste persone, e spero davvero che ci stiano leggendo perché sicuramente ne sappiamo più di quelli che lavorano all’AGCOM per dare loro una soluzione che funzioni fin da subito: ad esempio, imponendo prezzi più accessibili ai consumatori, anche sulla base dell’ISEE delle famiglie, alle piattaforme che operano nel settore dell’intrattenimento, e sanzionando quelle che aumentano gli abbonamenti senza giustificazione per avere più margine di profitto anche solo perché gli abbonati aumentano, e anche imponendo ai servizi di distribuzione di non concedere in licenza contenuti in esclusiva - cioè, contenuti non originali e commissionati dalle stesse - a un’unica piattaforma, e soprattutto di non legare i contenuti di produzione a tecnologie DRM proprietarie di tali piattaforme, una pratica che deve essere considerata anticoncorrenziale. In poche parole, i contenuti di produzione a prescindere dovrebbero essere concessi in licenza in egual misura a tutte le piattaforme di streaming, oppure una partita di calcio dovrebbe poter essere trasmessa in TV anche sui canali in chiaro, soprattutto se parliamo di servizi pubblici come la RAI in quanto paghiamo il canone, a prescindere purché si paghino i diritti di trasmissione dovuti.
So che per molti è un’utopia, ma allo stato attuale delle cose credo che il funzionamento vada solo a vantaggio di soggetti esteri come Sky… Quando paghiamo la RAI in bolletta per avere in cambio informazioni o contenuti di scarsa qualità sulla TV nazionale, e sempre le stesse cose sulla rete Mediaset.
Figuriamoci se questi fatturoni cerca-profitti si metterebbero a inventare e lanciare alternative accessibili agli utenti.
Il Partito Pirata rilasciò una ricerca sui consumatori europei e la pratica della pirateria, ma a quanto pare hanno fatto orecchie da mercante.
Usare una VPN un reato?
D’ora in poi, secondo l’AGCOM, sembrerebbe così 😳
E dove sarebbe scritto? Non esiste nessuna legge in merito.
Più che altro mi pare di capire che secondo lui se usi una VPN è un aggravante nel senso una conferma che sai di stare facendo qualcosa di illegale e quindi più facile da perseguire. In entrambi i casi non ha senso
Positiva per chi? È esaltato che il suo tanto desiderato filtro è dimostrato inutile prima ancora di essere messo in funzione?
Mi immagino sicuramente la polizia postale a fare anni di indagini per beccare lo sfigato di turno che usa una VPN free che fornisce i log alla prima richiesta delle forze dell’ordine
@quinta questa è una perla!
Auguri giudice italiano ad inoltrare la richiesta ad un provider panamense o di altro paese di dubbia morale di passarti il log della vpn
Sicuramente il giudice locale darà la priorità alla tua richiesta di perseguire un reato la cui gravità è più o meno paragonabile ad un divieto di sosta
@iam0day quell’individuo evidentemente non sta bene