@informatica Salve, mi servirebbe un consiglio.
Ho comprato un mini pc beelink eq12 da usare come cloud self-hosted ma non supporta nativamente il RAID. Qualcuno sa consigliarmi un dual-bay ssd m2 case con USB 4.0 o minimo 3.2 gen 2 che supporti il RAID? Oppure ci sono altre soluzioni?
Da cosa vuoi proteggerti e quanto sei disposto a spendere? Prima di tutto ricorda che raid non e’ backup. Il raid ti protegge da un disco che si rompe, ma un sovraccarico di corrente può bruciarti tutto il computer, quindi una strategia di backup seria e’ sempre d’obbligo.
Detto questo io fino ad ora ho usato un semplice raid1, usi 2 dischi che hanno lo stesso contenuto. Un po’ ero forzato perché la mia vecchia NAS aveva solo 2 slot ed un po’ onestamente non ho mai avuto motivo di andare oltre. Conosco personalmente gente che non si fida di nessun raid che abbia meno di due dischi di parità, la spiegazione che danno e’ che se hai un raid5 (4 dischi di cui 1 di parità) quando un disco si rompe devi rileggere il contenuto di tutti gli altri per sostituirlo con uno nuovo, questo mette gli altri sotto stress ed aumenta la probabilità di romperne un secondo. Nonostante trovi la spiegazione molto convincente (tra l’altro dettata da loro personale esperienza) non credo sia un problema concreto per l’uso che ne faccio io.
La mia strategia di backup per le cose importanti (principalmente foto) e’: un backup offline, ho un disco USB che connetto di tanto in tanto alla nas e faccio una copia di tutte le ultime foto aggiunte. Un servizio di cloud cold storage (backblaze era il più economico quando avevo cercato qualche anno fa, e non ho mai avuto bisogno di cambiare) e periodicamente la mia NAS lancia rclone per fare un backup incrementale crittografato sul client. L’idea e’ che tutti i file in cloud sono illeggibili anche nel caso di accessi non consentiti.
Senza aprire porte credo che l’unico servizio sia https://tailscale.com. Non lo uso personalmente ma ne ho sentito parlare molto bene. Hanno un generoso piano gratuito che dovrebbe andare bene per la maggior parte della gente.
Senza aprire porte sul router, devi per forza appoggiarti ad un server esterno. Io ho un piccolo server virtuale su hosthatch.com il piano non credo ci sia più ma di tanto in tanto fanno offerte economiche che non scadono fintanto che le rinnovi. E poi ho messo wireguard su quello, sulla nas e sul cellulare. Onestamente, se hai un IP pubblico a casa aprire una porta per la vpn e’ ragionevolmente sicuro ed hai il vantaggio che non costa nulla. Io ho fatto questa configurazione quando la mia internet di casa non aveva ip pubblico quindi era irraggiungibile. Ora che ho cambiato provider ho configurato anche la connessione diretta tra il mio cellulare e la nas di casa, ma ho problemi a tenere la vpn collegata quando passo dalla rete pubblica alla wifi di casa (credo sia un problema del modem che e’ veramente inconfigurabile, ma non ho avuto ancora tempo o voglia per cercare alternative).
In ogni caso, non mi pare che android supporti piu’ di una vpn attiva. Quindi dovrai scegliere quale usare. Ma anche in questo caso, perché hai una vpn sempre attiva sul cellulare? da cosa ti vuoi proteggere? a mio parere c’e’ molta disinformazione sulle vpn. Hanno molto senso ma in casi ben precisi (raggirare blocchi nazionali, trasferire dati su una rete insicura, oscurare la navigazione) ma per l’utente medio che usa internet in una nazione non ostile sostanzialmente per navigare solo in siti https, una vpn non aggiunge molta sicurezza se non nascondere al tuo provider i nomi dei siti che visiti (ed anche questo ormai non e’ piu’ del tutto vero con le ultime estensioni https).