Nel Regno Unito, nel giorno dell’incoronazione di re Carlo, sono stati scansionati 68mila volti, compresi quelli dei manifestanti anti-monarchici. Quello messo in campo dalle forze dell’ordine il 6 maggio scorso è stato uno dei dispiegamenti più massicci di sistemi con riconoscimento facciale nella città di Londra.

La Polizia metropolitana britannica prima dell’evento aveva promesso di “non avere intenzione di utilizzare la tecnologia per reprimere proteste legali o prendere di mira attivisti”, ma le parti della società civile da sempre attente al tema della sorveglianza tecnologica sanno che c’è poco da fidarsi.

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