IL LETTORE NON HA SEMPRE RAGIONE!
Interessante questo commento di Valigia Blu a una lettrice che accusa il blog di aver adottato una linea editoriale troppo filo-NATO e annuncia di non sostenerla mai più con le proprie donazioni.
Ogni qual volta prendiamo pubblicamente posizione su temi delicati e che dividono l’opinione pubblica, siamo consapevoli del rischio di scontentare le persone, persino di farle infuriare, perdendo magari per strada chi ci ha sostenuto per anni. Tuttavia, uno dei pilastri di Valigia Blu è nel vedere la trasparenza come massima forma di obiettività nell’ecosistema informativo. Su temi a carattere scientifico, o che toccano i diritti umani, il rischio di fare “false balance” (finto equilibrismo, o volendo anche “cerchiobottismo”) dietro un’obiettività di facciata è un problema endemico del giornalismo, non soltanto italiano.
@russandro @valigiablu @giornalismo quello che disturba in chi ha preso posizioni definitive è il non tentare neppure di evidenziare che anche il “nemico” sta soffrendo e che anche i russi muoiono.Spesso in questi articoli si viene spinti a provare pietà solo per una parte dei contendenti, ma le differenze sono diffuse e uguali nei due schieramenti.Nessuno immagina le soluzioni per la Pace,chi potrebbe spingere il dittatore e il comico a sedersi attorno ad un tavolo.Le armi non portano alla pace
@luigimi @valigiablu perdonami, ma già chiamare “comico” un (più che dignitoso) leader aggredito come Zelenski, significa aderire in maniera piuttosto bovina al lessico della propaganda filorussa: se usi queste parole, come pensi di essere preso sul serio quando parli di empatizzare con il nemico.
Allo stesso modo sottolineare che “il nemico sta soffrendo” dimostra di non aver capito quello che sta succedendo: se l’aggressore soffre perché si è fatto male, sarebbe complice empatizzare con lui!
Gli unici che stanno soffrendo sono i civili ucraini, inclusi quelli russofoni. Ma nessuno penserebbe mai di chiamare gli uni e gli altri “il nemico”!
@russandro @valigiablu d’accordo sul “comico” a volte si esagera. Il resto del tuo ragionamento mi è complesso.Sapevo,forse è sbagliato,che i russofoni sono anni ed anni che sono"discriminati"dagli ucraini;sapevo,anche qui sbaglierò,che l’Ucraina ha un governo con partiti per cui il concetto di democrazia viene invocato solo ora.Non amo lo schieramento di quasi tutti i media italiani,li trovo troppo sbilanciati.Resta il fatto che disprezzo Putin e ancora di più le armi e la corsa agli armamenti
@luigimi @valigiablu
> i russofoni sono anni ed anni che, quando sale al governo un partito russofobo, vengono “discriminati” dagli ucraini e ci sono stati momenti in cui le comunità russofone sono state sottoposte a qualche discriminazione, soprattutto di natura linguistica, ma proprio la gestione Zelensky è stata particolarmente illuminata da questo punto di vista. Il fatto che si critichi il governo Zelensky su quest’aspetto è ingiusto.
> sapevo,anche qui sbaglierò,che l’Ucraina ha un governo con partiti per cui il concetto di democrazia viene invocato solo ora.
L’Ucraina è un paese corrottissimo e ancora poco avvezzo alla democrazia. Sul primo aspetto, Zelensky stava lavorando molto bene prima dell’invasione russa; sul secondo aspetto c’è ancora molto da fare e la guerra non aiuterà
> Non amo lo schieramento di quasi tutti i media italiani,li trovo troppo sbilanciati
Sono d’accordo. Zelenski dalla stampa italiana viene rappresentato per lo più come un eroico guerriero; questa è propaganda atlantista, tanto ridicola quanto lo è quella filorussa che, al contrario, tende a rappresentarlo come una marionetta della NATO, un comico fallito o un nazista genocida: in realtà Zelenski sta interpretando più ruoli: presso il popolo ucraino si mostra come un difensore dell’Ucraina; presso i politici del proprio paese, si sta battendo per evitare di colpire i Russi nel proprio territorio (cosa che vorrebbero fare altri suoi colleghi); presso l’Europa, si mostra come la vittima che non viene aiutata abbastanza; presso il Congresso degli USA, si presenta come un questuante.
Tuttavia, per quanto Zelenski possa essere criticato e criticabile, supportato o avversato, la sua capacità come “leader in tempi di di guerra” è comunque indiscutibile
Ah, certo, si può provare pietà anche per i soldati di un esercito che ha invaso un Paese massacrando la popolazione civile, bambini compresi. È una cosa supererogatoria, ma non impossibile. E tuttavia, una volta che hai provato pietà per l’assassino, l’assassino resta assassino e la vittima resta vittima. Sul piano della presa di posizione politica la cosa non sposta una virgola.
@Naciketas provo pietà per chi muore, di qualsiasi posto sia. La morte è irreversibile per chiunque. Io non sono mai stato favorevole alla pena di morte. Provo pietà per chiunque non rivedrà più la sua famiglia, chiunque esso sia, sia russo sia ucraino. Non è corretto travisare il significato. Politicamente mi schiero a favore del tavolo di pace a qualunque costo. Sono contrario alle armi e al riarmo. Provo sdegno per chi pensa che tutto si risolva con le armi.
Fai bene a provare pietà per chiunque, ma se questo ti porta a non distinguere la vittima dal carnefice, la tua pietà di fatto è un sostegno al carnefice. Quanto alle armi, ho scritto il mio primo libro sulla nonviolenza nel 1999. E ho continuato a scriverne per vent’anni. Sarei stato felicissimo se vi fosse stata una alternativa nonviolenta in Ucraina. Non c’è. L’unico modo per fermare il fascismo di Putin è la resistenza armata.
Molti giovani russi sono stati obbligati ad andare in guerra eh. Non è nemmeno colpa loro