Il Texas Observer, la leggendaria pubblicazione progressista nota per il suo giornalismo investigativo esuberante, combattivo e spesso umoristico, sta chiudendo e licenzierà il suo staff di 17 persone, inclusi 13 giornalisti, hanno detto domenica diversi membri del suo consiglio.

La decisione segna la fine di 68 anni di pubblicazione, a partire dalla sua fondazione nel 1954 da Ronnie Dugger e includendo un periodo di sei anni sotto la guida della leggendaria Molly Ivins dal 1970 al 1976. La rivista, nei suoi primi decenni, ha rappresentato l’ala liberal del Partito Democratico un tempo conservatore. Era una spina nel fianco di Lyndon B. Johnson quando era leader della maggioranza al Senato (prima che diventasse presidente), Govs. Allen Shivers e John B. Connally e altri democratici conservatori. E ha raccontato l’era in cui il Texas è stato trasformato in una roccaforte repubblicana che ha inviato un governatore, George W. Bush, alla Casa Bianca.

La chiusura dell’Observer solleva dubbi sul fatto che le piccole pubblicazioni progressiste possano sopravvivere alla trasformazione digitale del giornalismo e dell’ecosistema dell’informazione durante un periodo di rapidi cambiamenti sociali, demografici e tecnologici.