STUDIO GLOBALE ICFJ - UNESCO: VIOLENZA ONLINE CONTRO LE DONNE GIORNALISTE

Segnaliamo alla comunità di un innovativo studio globale sulla violenza online contro le donne giornaliste, documentando tendenze allarmanti e offrendo soluzioni a questo pernicioso problema. Lo studio è stato pubblicato dal Centro internazionale per i giornalisti (ICFJ), con il sostegno dell’UNESCO.

The Chilling: uno studio globale sulla violenza online contro le donne giornaliste è la ricerca geograficamente, linguisticamente ed etnicamente più diversificata mai pubblicata sul tema. La pubblicazione del libro di 300 pagine, conclude un progetto di ricerca triennale originariamente commissionato dall’UNESCO nel 2019.

A cura della dott.ssa Julie Posetti e Nabeelah Shabbir dell’ICFJ, si basa sulle testimonianze di oltre 850 giornaliste internazionali che sono state intervistate e intervistate da un team di ricercatori internazionali guidati dalla divisione di ricerca dell’ICFJ.

The Chilling include anche tre case study di big data che portano i lettori al centro delle tempeste di violenza online attraverso un’analisi di quasi 3 milioni di post sui social media. I casi di studio, realizzati in collaborazione con gli informatici dell’Università di Sheffield, si concentrano sulle esperienze di tre giornaliste donne: Maria Ressa, Carole Cadwallar e Marianna Spring.

The Chilling è un invito all’azione vitale, a volte straziante, che non possiamo permetterci di ignorare. – Premio Nobel per la pace Maria Ressa

Le giornaliste donne che hanno preso parte alla ricerca hanno affermato di essere state oggetto di un’ampia gamma di violenze online, tra cui minacce di violenza sessuale e fisica, linguaggio offensivo, messaggi privati ​​molesti, minacce di danneggiare la loro reputazione professionale o personale, attacchi alla sicurezza digitale , false dichiarazioni tramite immagini manipolate e minacce finanziarie.

The Chilling mette in luce le sfide in evoluzione affrontate dalle giornaliste donne che si occupano di violenza online prolifica e/o prolungata in tutto il mondo, compresi i modi in cui la disinformazione e l’impatto della pandemia di COVID-19 aggravano il problema. Presta inoltre molta attenzione alla natura dell’abuso intersezionale, ad esempio dove il razzismo e il fanatismo si sovrappongono alla misoginia come caratteristiche degli attacchi online.

Lo studio completo include quanto segue:

- 35 risultati chiave che indicano la necessità di rafforzare le risposte alla violenza online nella sofisticazione tecnologica e nel coordinamento collaborativo
- 106 raccomandazioni per azioni su misura per organizzazioni intergovernative, Stati, Big Tech, industria dell’informazione, attori legali e giudiziari e società civile
- Uno strumento in 25 fasi per sviluppare risposte alla violenza online che rispettino la libertà di espressione
- Analisi di 10 tendenze globali nella violenza online basata sul genere
- Una tassonomia di 12 tipi e metodi di attacco riconoscibili a livello globale a cui prepararsi
- Una valutazione dettagliata dei quadri giuridici internazionali per affrontare la violenza di genere online contro le giornaliste, mentre le Nazioni Unite riformulano il loro decennale Piano d’azione per la sicurezza dei giornalisti.

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