Ha fatto scalpore la vicenda del giornalista di Associated Press, licenziato perché aveva pubblicato la notizia dei missili russi sulla Polonia, innescando uno dei momenti di Maggiore tensione tra Washington e Mosca dai tempi dei missili cubani.

Quello che emerge è un insieme di mancate verifiche, equivoci in redazione, ma anche uno squarcio sulla serietà di una redazione apprezzata e sulla responsabilità del mestiere di giornalista.

Il licenziamento di LaPorta è stato riportato per la prima volta dal Daily Beast e confermato dal Washington Post. Entrambe le storie citavano fonti AP e attribuivano la colpa direttamente al giornalista. The Beast ha riferito che LaPorta ha lasciato “l’impressione che l’approvvigionamento della storia fosse stato approvato”.

Ma i messaggi Slack Dai quali è nato l’incidente raccontano una storia diversa, di errori onesti, confusione interna e mancanza di un processo chiaro che ha portato a un disastro per una delle poche testate giornalistiche la cui presenza su Twitter è un resoconto autorevole di quello che succede nel mondo.

Il post di Max Tani su Semafor